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14 Novembre 2002 ARCHEOLOGIA
Haaretz.com
Gli esperti giordani dicono: nessun pericolo di crollo per il muro di Al-Aqsa
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La delegazione di esperti giordani che ha esaminato il lato meridionale del Monte del Tempio suggerisce di smantellare circa 140 metri quadrati di struttura, riempirla e rinforzarla con materiale da costruzione e quindi ricoprila di pietra.

Il governo dovrà decidere ora se accettare le raccomandazioni giordane, ed eventualmente chi incaricare per i lavori di smantellamento e ricostruzione.

Nel frattempo, l´architetto giordano incaricato della ricostruzione, che lavora alla moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme, ha riferito ieri che non vi è pericolo che il rigonfiamento nel muro meridionale possa determinarne il crollo.

Gli archeologi avevano espresso viva preoccupazione che la protrusione lunga 35 piedi nel muro meridionale del settore della moschea, dietro l´angolo noto come Muro del Pianto ove gli ebrei pregano, avrebbe potuto causare il crollo della struttura.

La moschea è costruita sulle rovine del biblico Tempio ebreo ed il sito è sacro per tre differenti religioni.

"Il muro è così forte e spesso che non vi è alcun pericolo che possa crollare" ha dichiarato Raef Nijem, vice presidente del Comitato di Costruzioni Giordano.

Il Comitato era stato istituito nel 1954 per supervisionare ogni ricostruzione o rinnovamento della Moschea di Al-Aqsa. I Giordani governarono il Lato Occidentale, che includeva la parte orientale di Gerusalemme, per 19 anni, fino a che Israele unificò la città nella Guerra dei Sei Giorni del 1967. Nel 1988 Re Hussein decise di rinunciare a tutte le pretese sul Lato Occidentale, ma mantenne le sue rivendicazioni sul tempio di Gerusalemme.

I Palestinesi e gli Israeliani si accusano reciprocamente per l´esistenza del rigonfiamento. I Palestinesi accusano gli scavi israeliani alla base del muro, alquanto lontana dal rigonfiamento, mentre gli Israeliani sostengono che le opere di restauro del WAQF (Fondo religioso musulmano), che controlla il complesso, abbiano determinato il cedimento del muro. Un crollo potrebbe precipitare immensi blocchi di pietra sui fedeli musulmani. Gli ebrei infatti non pregano in questo luogo.

Nijem ha riferito che il gruppo giordano ha recentemente completato l´esame del sito, e notato la presenza di alcune spaccature nel muro, causate da infiltrazioni di acqua piovana.

Ha dichiarato che la Scientific Royal Society di Amman, che ha supervisionato gli esami, presenterà il suo rapporto al Ministro giordano per gli Affari Religiosi Ahmad Helayel, che organizzerà i lavori di restauro.