Questa è la teoria di uno specialista d´arte preistorica, che ritiene che l´antica roccia rechi chiari segni di modifiche apportate da umani.
L´oggetto, che è circa 6 centimetri di lunghezza, è modellato come una figura umana, con sporgenze che suggeriscono spalle, braccia e gambe. Sulla sua superficie vi sono frammenti di una sostanza rossastra che potrebbero essere tracce di pittura.
L´oggetto è´ stato trovato 15 metri al di sotto della superficie erosa di una terrazza sulla riva settentrionale del Fiume Draa presso la città di Tan-Tan. E´ stato individuato a pochi centimetri in un livello sotterraneo che si data al Medio Acheuliano, da 500, 000 a 300, 000 anni or sono.
I ritrovamenti alimenteranno probabilmente un fervente dibattito sulla datazione della scoperta del simbolismo da parte dell´umanità.
Ominidi come l´Homo Heidelbergensis e l´Homo erectus, che popolavano la terra durante l´Acheuliano, si ritiene non fossero in grado di elaborare il pensiero simbolico necessario per creare l´arte.
Scrivendo sul giornale Current Anthropology, Robert Bednarik, presidente delle Organizzazione Internazionale per l´Arte Rupestre (IFRAO) suggerisce che la forma dell´oggetto di Tan-Tan sia semplicemente frutto di un processo naturale.
Ma le cospicue protuberanze sulla superficie della pietra, che sembrano enfatizzare la sua somiglianza ad una figura umana, sono parzialmente opera dell´uomo. Bednarik sostiene che alcune di queste sporgenze siano state ottenute mediante martellamento ripetitivo con altro oggetto di pietra, per aumentare la naturale depressione della roccia.
"Abbiamo un pezzo di pietra che, in buona parte, è stato modellato naturalmente.
"Sulla sua forma naturale, sono state alterate artificialmente, e sono più che modifiche" ha dichiarato Bednarik alla BBC News online.
Bednarik ha tentato di riprodurre i segni su un pezzo di roccia simile, colpendola con un maglio di pietra nello stesso modo in cui avrebbero potuto fare gli ominidi. Ha quindi comparato le strutture microscopiche delle fratture con quelle dell´oggetto di Tan-Tan.
Il Professor Stanley Ambrose dell´Università dell´Illinois, Urbana Champaign, Stati Uniti, ha dichiarato che non vi sono prove che i segni sulla pietra siano stati prodotti dall´uso di attrezzi e che, malgrado la figura abbia un potere evocativo, sia più probabilmente il "risultato di fortuiti agenti naturali".
"[Bednarik] ha effettivamente presentato tutte le informazioni necessarie a mostrare che si tratta di una roccia modificata naturalmente" ha dichiarato alla BBC News Online il professor Ambrose.
Questi sottolinea ancora le osservazioni di Bednarik, secondo le quali alcune rocce nelle vicinanze delle figure sono state modificate da eventi atmosferici e perfino arrotondate dall´azione dell´acqua che le trasportava. Ambrose ritiene che le rocce e gli artefatti trovati al sito potrebbero essere stati alterati dallo scorrere delle acqua nel passato.
Bednarik ha anche osservato che le tracce di sostanza oleosa contenente ferro e manganese sulla superficie della pietra potrebbero essere ocra rossa, una sostanza usata per pittura dai successivi umani.
"Non ricordano depositi di ferro naturale corroso, né recano traccia di questo pigmento individuato su altri oggetti che ho esaminato a Tan-Tan" scrive Bednarik sulla sua rivista.
Un oggetto di pietra datato tra 200 e 300, 000 anni or sono, e trovato a Berekhat Ram in Israele nel 1986, era stato oggetti di simili discussioni nel passato. Si disse che si trattava cioè di una raffigurazione umana consapevole. Molti altri ricercatori successivamente presentarono prove a dimostrazione che era stata probabilmente modellata da processi geologici.
L´oggetto di Tan-Tan è stato scoperto nel 1999, nel corso di uno scavo diretto da Luz Fiedler, un archeologo di Hesse in Germania.
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