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20 Maggio 2002 ARCHEOLOGIA
The Guardian
Una tomba potrebbe ospitare il figlio del Faraone
tempo di lettura previsto 3 min. circa

Gli archeologi sono sul punto di identificare almeno uno dei tre scheletri umani trovati in una tomba di 3200 anni nell´Egiziana Valle dei Re.

Sospettano di avere individuato i resti di quattro figli di Ramses II, faraone tradizionalmente identificato con la storia biblica di Mosè, e anche il più potente regnante celebrato dal poeta Shelley in "Ozymandias". Un cranio reca evidenze di una ferita letale alla testa. Kent Weeks, l´archeologo americano che ha trascorso 20 anni a mappare le tombe dell´antica Tebe, ritiene che il cranio possa essere appartenuta ad un figlio di Ramses II, capo militare e portavoce del più grande dei faraoni.

La tomba racchiude una delle più sorprendenti storie dell´Egittologia, essendo stata considerata un "polveroso e non importante buco in terra" fino alla rivelazione del 1995 che si trattava invece un sito storico di enorme significato.

Ramses è stato identificato da generazioni di storici come il faraone che pose sotto schiavitù il popolo ebraico. Il faraone che rilasciò Mosè e gli Israeliti dopo le 10 terribili piaghe che si ritenevano mandate da Dio. Secondo il Libro dell´Esodo, nel corso della decima piaga, Dio prese la vita di tutti i primogeniti egizi.

"Abbiamo pensato per tutti questi anni che questi quattro crani e scheletri appartenessero ai figli di Ramses II. Ed è possibile che uno di questi, infatti, sia più specificamente identificato come un figlio che fu ucciso sul campo di battaglia. Sappiamo che morì per un colpo al cranio. Sembra logico assumere che fu ucciso sul campo di battaglia data la natura della ferita" sostiene il professor Weeks.

I quattro corpi sono stati trovati in una fossa presso l´entrata di una tomba nella Valle dei Re, ora famosa come KV5. La tomba stessa è stata mappata dagli scienziati francesi nel 1799 e visitata da un esploratore vittoriano nel 1835, ma era stata considerata troppo piccola e senza interesse. Nel 1995, il Professor Weeks annunciò che aveva più di 60 camere e che conteneva un grande numero di geroglifici riferenti ai figli di Ramses II. Ad un ultimo conteggio, la tomba aveva più di 110 camere.

"Abbiamo trovato una via d´accesso addizionale che conduce ad un nuovo corridoio, così che tutte le nostre stime vagano ancora nell´incertezza" ha riferito Weeks. A Londra ha evidenziato l´enigma di Ramses alla Scuola Estiva di Egittologia dell´Accademia di Bloomsbury. Aveva già lavorato con radiologi, odontoiatri, e patologi per esaminare le forme dei teschi delle mummie nella sala dei faraoni del Museo Egizio. Il passo successivo implicava la comparazione dei teschi dei quattro misteriosi abitanti della KV5, con i raggi X, alle mummie di Ramses II, suo padre Seti I e di Merenptah, il tredicenne figlio ed erede di Ramses II, tutti preservati al Cairo. Sono stati prelevati anche campioni di DNA. Ma gli scienziati e gli archeologi ritengono che i paragoni tra teschi potrebbero stabilire almeno una somiglianza statistica ed un collegamento genetico.

"Credo che sia accaduto che, poco tempo dopo che la tomba fu chiusa, i saccheggiatori vi irruppero, e si rifugiarono nel retro della tomba, dove si trovava la camera sepolcrale; rimossero le mummie che vi erano seppellite e le portarono sulla parte anteriore dove vi era una migliore illuminazione" riferisce il Prof Weeks. "Potrebbero avere quindi aperto le mummie e preso qualsiasi amuleto e articolo di gioielleria che trovarono. Lasciarono dietro sé solo i corpi. Nei successivi 3000 anni, si verificarono inondazioni, che portarono all´interno una grande quantità di detriti, ed i corpi furono spinti via in questa fossa, e le altre parti rigettate nella tomba. Infatti, non appena siamo riusciti a scavare in modo ulteriore, abbiamo trovato resti umani che potrebbero bene essere parti degli stessi corpi".

Ulteriori informazioni sugli scavi al sito: http://www.kv5.com