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22 Luglio 2003 ARCHEOLOGIA
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Mercante d´arte accusato di Falso
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GERUSALEMME – La Polizia ha arrestato un mercante d´arte israeliano sospettato di avere creato due falsificazioni che hanno scosso il mondo religioso e archeologico, tra cui un ossario prospettato per essere quello del fratello di Gesù, Giacomo.

Odad Golan è anche sospettato di essere implicato in una tavoletta della dimensione di una scatola di scarpe con iscrizioni contraffatte relative a opere di manutenzione del Tempio di Gerusalemme.

Golan è comparso davanti ad una corte di giustizia di Gerusalemme, un giorno dopo essere stato arrestato presso la sua casa di Tel Aviv su sospetto di falso e di commercio di antichità contraffatte.

In corte, la polizia ha svelato l´equipaggiamento per le contraffazioni che si dice sia stato trovato nella casa di Golan, inclusi iscrizioni, pietre e contraffazioni in via di completamento. L´accusato è stato trattenuto dalla polizia.

Golan lo scorso anno aveva parlato ad un collezionista francese dei due artefatti in questione, che sollevarono discussioni e interrogativi fin dall´inizio. Dopo studi esaustivi, l´Autorità per le Antichità Israeliana ha dichiarato lo scorso mese che trattasi di contraffazioni.

La cassa mortuaria, o ossario, reca l´iscrizione "Giacomo, fratello di Gesù" e ciò ha alimentato la speculazione si riferisse al fratello di Gesù di Nazareth.

L´iscrizione è stata decretata essere un falso, ma l´artefatto è stato comunque valutato per una cifra compresa tra 1 e 2 milioni di dollari per via del presunto collegamento a Gesù.

La tavoletta della cosiddetta "iscrizione di Joash", per via del suo contenuto, è stata considerata offrire una rara evidenza fisica che si ricollega alla narrativa biblica.

Uzi Dahari, un membro del comitato che ha studiato "l´ossario di Giacomo", ha definito l´iscrizione "una contaminazione della scienza archeologica.

"Vedere queste cose mi spezza il cuore" ha aggiunto.

A dispetto del ritrovamento, Golan insiste nel sostenere l´autenticità degli artefatti. Ha preferito comunque non rilasciare commenti a seguito dell´udienza poiché si trovava sotto la custodia della polizia.