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5 Dicembre 2002 ARCHEOLOGIA
The State
Ufficiali israeliani avanzano dubbi sui riferimenti a Gesù
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Gerusalemme – Un ufficiale dell´Autorità per le Antichità Israeliane ha riferito agli archeologi che sarà impossibile riuscire a provare oltre ogni dubbio che l´iscrizione sull´antica cassetta di calcare di riferisca effettivamente al fratello di Gesù.

Gli studiosi speravano che l´ossario di circa 2000 anni or sono, una cassetta usata per conservare le ossa per i seppellimenti, sarebbe stato il più importante ritrovamento nella storia dell´archeologia biblica.

L´artefatto più antico finora conosciuto che menzionava Gesù, era un frammento papiraceo del Vangelo di Giovanni, datato al 125 d.C.

Recante l´iscrizione aramaica "Giacomo, Figlio di Giuseppe, Fratello di Gesù", la cassa di poroso calcare era stata datata al 63 d.C. e avrebbe potuto costituire il primo riferimento non biblico a Gesù.

Uzi Dahari, vice direttore dell´autorità israeliana responsabile per le antichità nazionali, dubita che gli esperti saranno mai in grado di determinare con certezza che l´iscrizione si riferisca al fratello di Gesù.

"Statisticamente le possibilità che si tratti del fratello di Gesù sono basse e non sapremo mai la verità poiché la cassetta proviene da uno scavo non ufficiale ed è finito nel mercato dei reperti archeologici" ha dichiarato.

"Non sappiamo nemmeno se la grotta nella quale è stato trovato si trova a Gerusalemme o lontano dalla città. Ci sono troppe domande che non troveranno mai una risposta così che non potremo mai dire se si tratti davvero dell´ossario del fratello di Gesù".