I resti di un insediamento databile ai tempi romani sono stati scoperti in un villaggio del Suffolk.
Gli archeologi hanno trovato ceramica, fermagli, monete ed altri oggetti al sito di Stoke Ash, dietro ad un tributario del Fiume Dove, e presso la strada A140, essa stessa di origini romane.
Le informazioni derivate dal sito e dall´adiacente tenuta di Thornham aggiungono preziose informazioni alla comprensione dell´occupazione romana dell´Inghilterra. Suggeriscono inoltre che l´area sarebbe stata fervente di attività umana per migliaia di anni, con evidenze di una prima forma di agricoltura, industria ed edifici.
Ad ogni modo, la recente scoperta dell´insediamento lungo le acque a Stoke Ash è considerata la "ciliegina sulla torta".
"E´ la scoperta di una vita, quello che non ti aspetti... ed è molto eccitante e di grande soddisfazione" ha dichiarato Mike Hardy, un archeologo indipendente che ha lavorato nella Valle di Waveney per gli ultimi 35 anni. Hardy ha spiegato che l´insediamento era probabilmente costituito da officine ed abitazioni delle persone che lavoravano nel commercio fluviale.
"Si esportavano granaglie, e si importavano olio di oliva, olio di pesce, frutta essiccata e vino nei tempi romani.
Abbiamo trovato resti significativi di macellazione di animali al sito, compresi bovini, pecore, maiali e cani" ha aggiunto.
Tra i frammenti di ceramiche d´importazione, ne è stata trovata una che reca il nome dell´artigiano, (si legge "Marcelli"), già noto agli archeologi per alcuni frammenti di ceramiche trovate nella vicina Scole, e presso il Vallo di Adriano.
I ricercatori ipotizzano che l´area tra Stoke Ash e Scole potrebbe essere stato la tenuta di Villa Faustinus, una grande abitazione menzionata nei documenti del periodo romano.
"I romani costruirono un collegamento tra le guarnigioni a Colchester e Caister, presso Norwich, e contribuirono così all´incremento dei commerci".
Hardy ha avuto la possibilità di portare avanti escursioni e scavi sulla tenuta di 2, 000 acri di Thornham per la prima volta dieci anni or sono. Da allora, insieme al suo team di volontari – del gruppo di lavoro dell´Istituto Archeologico del Suffolk – ha trovato evidenze di attività umana databili ai tempi neolitici, tra cui ceramiche preistoriche, selci affilate, manifatture metalliche e frammenti di armi come asce e coltelli.
Hardy ritiene che una stima di 400-500 persone visse nell´area nel periodo Neolitico e che la popolazione crebbe fino a 1, 000 unità in tempi romani.
"Sappiamo molto poco dell´archeologia di quest´area. Vi fu una significativa espansione di attività umana nel corso dell´Età del Bronzo, e gli Iceni vi istituirono un vasto insediamento – abbiamo trovato alcune delle loro monete" spiega Hardy.
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