sei in Home > Archeologia > News > Dettaglio News
15 Febbraio 2001 ARCHEOLOGIA
Sunspot.net
La battaglia della città santa per la riparazione del Muro
tempo di lettura previsto 4 min. circa

GERUSALEMME – In ogni altra città del mondo, sarebbe solo un muro con un rigonfiamento. In qualsiasi altro luogo, il muro sarebbe riparato senza particolari clamori. Questo muro, però, è parte del sito religioso più disputato di Gerusalemme; potrebbe essere a rischio di crollo e la necessità di procedere a delle riparazioni ha dato luogo ad un nuovo argomento tra Israeliani e Palestinesi. Un rigonfiamento della lunghezza di 35 piedi è apparso sul muro di contenimento meridionale, costruito 2000 anni or sono durante il regno del Re Erode, alla base del Monte del Tempio, noto ai Musulmani come Nobile Santuario. Il muro si congiunge al Muro Occidentale, il sito più sacro per il giudaismo.

Le autorità islamiche sostengono che il rigonfiamento sia stato determinato dagli scavi condotti dagli Israeliani alla base del muro. Le autorità Israeliane incolpano invece del problema gli ufficiali islamici che hanno eretto un´enorme moschea sotterranea nelle vicinanze.

"Il muro è in grave pericolo" dice Eilat Mazar, professore di archeologia all´Università Ebraica, a capo di un gruppo coinvolto nella tutela delle antichità del Monte del Tempio. "Una pioggia intensa potrebbe farlo crollare. E se questo dovesse accadere, innescherebbe nuovi conflitti ed una nuova crisi".

La disputa, in verità, non si limita al muro. Essa investe molte degli elementi del conflitto Israelo-Palestinese, incluse questioni di sovranità e di preminenza spirituale. Ciascuna parte ritiene che l´altra stia sollevando inutili preoccupazioni sulla reale gravità del rigonfiamento per assicurarsi un controllo più stretto sui siti religiosi.

La situazione è complicata dal divieto di visita imposto dalle autorità israeliane ai non musulmani al Monte del Tempio, per prevenire scontri tra Palestinesi ed Israeliani. Il divieto ha eliminato ogni controllo indipendente sull´operato dei musulmani che ripuliscono una camera sotterranea per la nuova moschea.

Mazar ha fatto portare via rifiuti e commissionato fotografie aeree, per trovare le prove che le autorità islamiche stiano violando la regolamentazione edilizia e caricando gli artefatti sui camion di rifiuti senza riguardo al valore storico degli oggetti. Dice anche che qualcosa di più sinistro sta avendo luogo. Mazar ritiene che le autorità islamiche stiano usando il lavoro come copertura per cancellare prove archeologiche della presenza in loco degli antichi Ebrei, e pregiudicare così le pretese Israeliane sul sito.

"Stanno tentando di trasformare il Monte in un luogo di culto per soli Musulmani" riferisce Mazar. "Non si curano dell´archeologia. Non si curano della storia. Le loro sono solo provocazioni".

Sheik Adnan Husseini, direttore del Waqf, l´istituto Islamico che sovrintende la costruzione del tempio musulmano, dice che gli operai stanno semplicemente restaurando una moschea abbandonata nel XVI secolo, per creare una sala che accolga migliaia di ulteriori fedeli. E vede un´altra ragione dietro la disputa per il rigonfiamento.

"Gli israeliani vogliono agganci politici per cambiare lo status quo del Monte del Tempio", dice Husseini. L´area sotterranea è chiamata la Stalla di Salomone, anche se non ha niente a che vedere con il Re Salomone dell´Antico Testamento. Le stalle sono una serie di camere a volta, 70 piedi al di sotto del plateau del Monte del Tempio, estese per l´ampiezza approssimativa di un campo di calcio. Gli archeologi ritengono che i Crociati usarono la struttura per alloggiare i loro cavalli da guerra ed in seguito la mutarono in una chiesa.

I Musulmani riferiscono invece che l´area fosse una moschea Marwani, e affermano che il loro intervento non è rivolto a costruire niente di nuovo, ma semplicemente a ripulire detriti accumulatesi nel corso dei secoli. Le camere potrebbero riuscire a soddisfare l´afflusso di fedeli da Al Asqa, la moschea dalla Volta nera, presso la Cupola di Roccia dal rivestimento dorato.

Il Waqf sta ripulendo le gigantesche cisterne sotterrane e pianifica di riempirle con acqua santa proveniente da La Mecca. Per Husseini, questa è un aumento della sacralità del sito. Per Mazar, invece, renderà il sito una destinazione per pellegrini musulmani, e comprometterà l´accesso agli Ebrei.

L´Israele ha vinto il controllo sul Monte del Tempio nella guerra arabo-israeliana del 1967. Il plateau era il sito del Secondo Tempio del Giudaismo, distrutto dai romani nel 70 d.C., Nel VII secolo, il Musulmani, costruirono la Cupola di Roccia sopra i massi dove la tradizione islamica dice il profeta Maometto iniziò la sua ascensione al Cielo.

Ogni mutamento fisico, perfino il solo parlare di mutamenti, può accendere la scintilla. Nel 1996, Israele aprì ai turisti un tunnel che correva lungo il Muro Occidentale, provocando conflitti che causarono la morte di almeno 50 palestinesi e 14 israeliani. Nel settembre del 2000, la visita di Ariel Sharon al Monte del Tempio, provocò manifestazioni di protesta che determinarono il risveglio dei palestinesi.

A causa delle potenziali, violente ripercussioni, le autorità Israeliane sono state riluttanti a supportare Mazar. Il professore dell´Università Ebraica lamenta che i lavori di costruzione siano stati ampiamente ignorati dalle Autorità per le Antichità Israeliane. Il mese scorso, invece, la polizia di Gerusalemme ha emesso un ordine che interrompeva temporaneamente i lavori presso le Stalle di Salomone.

Husseini, invece, accusa che il recente stop ai lavori stia rallentando l´opera di ricostruzione, e nega che il muro sia a rischio di crollo. "Se gli israeliani avessero paura che crolli, non avrebbero chiuso le porte ai nostri tentativi di restauro" dice.

La disputa riguardo il controllo del Muro continua.