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6 Ottobre 2001 ARCHEOLOGIA
La redazione di La Porta del Tempo
I Buddha afgani risorgono in Cina
tempo di lettura previsto 2 min. circa

Un imprenditore cinese sta tentando di fare risuscitare i Buddha giganti distrutti dal regime Talebano in Afghanistan, fabbricandone riproduzioni identiche.

Il progetto nasce dall´idea di Liang Shi-mian, e si prevede sarà portato a termine per l´inizio dell´anno prossimo.

Ha iniziato innalzando un´altissima riproduzione di pietra rossa di una delle statue di Bamiyan nel suo paese d´origine buddista.

Circa 375 intagliatori ed incisori lavorano in modo infaticabile per completare la scultura di 121 piedi entro marzo, in occasione del primo anniversario della distruzione degli originali.

Le statue diverranno l´attrazione principale di un parco turistico Buddista nella provincia cinese sud-occidentale di Sichuan.

La versione cinese da cinque milioni di yuan (410.000 £) sarà leggermente differente dall´originale.

"La parte più bassa del volto del Buddha è in accordo con il resto del Buddha originale" ha riferito He Yining, un professore di scultura all´Accademia dell´arte di Sichuan. "Ma gli altri dettagli sono abbastanza diversi".

La maggior parte del volto originale è andato perduto a causa degli agenti atmosferici e del vandalismo nel corso degli anni.

In marzo, i Talebani islamici avevano distrutto le bi-millenarie statue del Buddah della regione di Bamiyan in Afghanistan, in quanto considerate un idolo pagano.

Anche se la Cina aveva distrutto la maggior parte delle sue stesse reliquie buddiste nel corso del decennio della Rivoluzione Culturale che iniziò nel 1966, i seguaci della dottrina filosofica sono da allora proliferati.

Le nuove statue dei Buddah si aggiungono alle 3000 altre copie già in mostra nella Città orientale del Buddah, a meno di un miglio di distanza da quello che la Cina considera essere il più grande Buddah antico al mondo, il Buddah di Dafo, alto 233 piedi, e costruito 12 secoli or sono.

Si spera che il nuovo Buddah diventi un richiamo per i turisti, che già affollano la piccola città di Leshan per ammirare le bellezze dei templi buddisti del vicino Monte Emei

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