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10 Gennaio 2021 ARCHEOLOGIA
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LA TOMBA DI UN BAMBINO GETTA NUOVA LUCE SULLA CIVILTÀ MESSAPICA
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Una piazza cerimoniale, la tomba di un bambino, l'offerta di olive per accompagnare il viaggio nell'aldilà. Sono alcune delle scoperte della prima campagna di ricerche nella necropoli messapica di Monte d'Elia ad Alezio (Lecce), condotta dal Laboratorio di Archeologia classica dell'Università del Salento, diretta dal professor Giovanni Mastronuzzi, in concessione Mibact e in accordo con la Soprintendenza Archeologia di Brindisi, Lecce e Taranto, con il contributo economico del Comune di Alezio e dell'Università.

Conclusi gli scavi, l'analisi dei reperti è ora a cura di un team con ricercatori anche del Cnr-Ispc.

"In alcune settimane di ricerche - spiega Mastronuzzi - sono emersi nuovi fondamentali dati per la conoscenza della civiltà messapica", in particolare per la ricostruzione del rituale funerario tra IV e III sec. a.C. "Di estrema importanza - sottolinea - è una grande piazza cerimoniale intorno alla quale, all'interno di recinti costruiti con grandi massi, si concentravano i gruppi di tombe appartenenti a nuclei di famiglie o clan. Era il punto di arrivo delle processioni che accompagnavano il defunto nell'ultimo viaggio". Rinvenuto poi un ossario in "una fossa, dotata di pavimento in blocchi di calcare e di cornice in carparo, con resti di almeno 12 individui". Tra vari corredi funerari, sono stati recuperati anche un puntale di giavellotto e una 'trozzella', tipico vaso messapico usato nelle cerimonie di inumazione per identificare le donne, come "le armi per gli uomini". Molto importante poi "la tomba di un bambino, sepolto in un piccolo sarcofago con alcuni oggetti: un bicchiere per il vino (skyphos), un'anforetta, un sonaglio e un astragalo con funzione di giocattoli, e anche uno 'strigile', elemento che contraddistingue gli atleti" e che forse "sottolinea il mancato raggiungimento dell'età adulta". Nella necropoli, trovata anche un'offerta di olive destinata "ad accompagnare il viaggio nell'aldilà".