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1 Agosto 2001 ARCHEOLOGIA
guardians.net
L´agricoltura iniziò 25 secoli prima di quanto gli scienziati pensassero
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I primi agricoltori potrebbero aver avuto pratica del falcetto e delle operazioni di trebbiatura del terreno 13.000 anni or sono – più di 25 secoli prima di quanto precedentemente pensato, secondo archeologi inglesi ed americani.

Prove di una deliberata coltivazione di cereali datate attorno all´11.000 a.C., sono state scoperte ad Abu Hureyra nella regione dell´Eufrate in Siria, nell´ultimo stadio dell´ultima età glaciale, secondo Gordon Hillman dell´University College di Londra, e i suoi colleghi da Oxford e Rochester, Stato di New York.

L´area tra il Tigri e l´Eufrate è il sito tradizionale del biblico giardino dell´Eden. Gli archeologi hanno creduto per almeno un secolo che le prime piante e animali fossero stati cresciuti nella preistorica "area fertile", che si snoda dalla Turchia all´Iraq, e fino ad ora, il quadro aveva sempre visto gli uomini come cacciatori fino all´8500 a.C. Un nuovo attento sguardo a resti di piante provenienti da Abu Hereyra ha cominciato però a cambiare la situazione.

Nella rivista di ricerca L´Olocene, il Professor Hillman ed i suoi colleghi hanno messo insieme le prove. Per parecchi secoli, le genti nomadi della Regione dell´Eufrate ebbero un clima stabilmente temperato, ed una dieta ricca di frutta, noci, grano selvatico, e selvaggina.

Quindi, occorse un improvviso mutamento, ed il tempo divenne più freddo e più asciutto. Le ghiandaie nella regione dei boschi di querce furono le prime a scomparire, e furono presto seguite dalle altre fonti di cibo selvatico.

I ricercatori, a questo punto, hanno individuato un elemento innovativo sullo scenario: la comparsa di resti di semi di piante arabili. Per alcuni decenni, essi erano simili ai semi selvatici di ogni altro luogo. Ma, nello spazio di un secolo, cominciarono ad emergere grani di cereali oleosi, come la segale. E questo sarebbe potuto avvenire solo per mezzo di una selezione e di una diffusione operata dall´uomo.

Gli scienziati non credono che i primi coltivatori di segale fossero stabilmente insediati sul territorio. Fino all´8500 a.C., raccoglievano ancora fibre selvatiche. Da allora in poi, cominciarono ad allevare capre e pecore, e a coltivare frumento ed orzo. Per quel tempo, sarebbero diventati usi al pane e alla zuppa, piuttosto che a noci e frutta.