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29 Dicembre 2017 ARCHEOLOGIA
Repubblica.it
Scoperta nel Lazio meridiana di 2000 anni fa. "Il regalo di un tribuno pieno di significati"
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SOPRA, campi arati dispersi nel nulla, sotto, un'antica città romana che riaffiora pezzo dopo pezzo per parlarci. Dirci, ad esempio, quanto forte fosse al tempo dell'impero romano l'integrazione fra piccole e apparentemente insignificanti cittadine con la grande Roma caput mundi, oppure raccontarci gli usi e i costumi di chi lasciava la città per far carriera ma "non scordava mai le proprie origini".

Quello che stanno offrendo i campi di Interamna Lirenas, oggi nella zona di Pignataro Interamna e Monte Cassino, è un racconto sempre più puntuale di un altro aspetto di Roma: il valore delle città di periferia e la loro integrazione con il centro. Dal 2010 un gruppo di archeologi, dopo vari tentativi andati praticamente a vuoto nel corso degli anni, ha ripreso gli scavi in quell'area poco distante da Cassino.

L'ultimo ritrovamento, una meridiana "ottimamente conservata" di 2000 anni fa, sorta di orologio dell'epoca ai tempi esposto su una colonna nei pressi del foro, "ci indica nuove informazioni sulla storia dell'epoca" racconta il professor Andrea Launaro, spezzino che oggi insegna all'università di Cambridge in Inghilterra. Launaro, insieme alla dottoressa Giovanna Rita Bellini della Soprintendenza di Archeologia, ha dato vita uno studio italo-britannico del sito anche grazie alla collaborazione del comune di Pignataro Interamna, e dal 2012 gli scavi di quell'area hanno improvvisamente iniziato a dare frutti.

"Da tempo in quei campi i contadini ritrovano puntualmente reperti dell'antica Roma. Vada a vedere su Google Maps - racconta Launaro a Repubblica - laggiù sembra che non ci sia niente, invece è pieno di tesori". Grazie a proiezioni geofisiche e alla magnetometria nel 2012 gli archeologi hanno ritrovato i resti di un antico teatro. "Pensavamo che quella fosse una piccola cittadina, quasi insignificante. Invece, dal teatro in poi, abbiamo capito che era un centro vero e proprio, che fu abbandonato intorno al VI secolo dopo Cristo perché troppo esposto agli invasori. Smantellarono il teatro e le parti della città pezzo dopo pezzo, ordinatamente, per poi fuggire verso Cassino o verso il mare. E oggi stiamo ritrovando numerosi elementi: capitelli, mosaici, sculture e manufatti di terracotta. E poi la meridiana".