La vita, com'è noto, trova sempre il modo per germogliare, occupando nicchie ecologiche ritenute estreme o praticamente impossibili per l'essere umano; la scoperta fatta in Antartide occidentale da ricercatori del programma WISSARD
(Whillans Ice Stream Subglacial Access Research Drilling), nella Terra di Ross, tuttavia, è a dir poco incredibile, e getta nuove speranze sulla possibilità di trovare organismi viventi anche al di fuori del nostro pianeta.
Gli studiosi, coordinati dal professor Slawek Tulaczyk, un glaciologo presso l'Università della California di Santa Cruz, perforando con una trivella la calotta del lago Whillans - sepolto sotto quasi 800 metri di ghiaccio - hanno osservato specie che mai avrebbero potuto immaginare.
Al di là delle quattromila specie di batteri chemiosintetici già individuati da altri studiosi nelle spedizioni del 2013, guidate dal ricercatore italiano Carlo Barbante dell'Università Ca' Foscari di Venezia e dal professor John Priscu della Montana State University, grazie ad un piccolo robot - chiamato Deep SCINI - calato nel foro non più ampio di una ventina di centimetri, sono stati fotografati circa trenta pesci di almeno tre specie differenti, uno dei quali potete osservare nella fotografia che accompagna l'articolo.
Probabilmente si tratta di esemplari appartenenti al genere Nototheniidae, reso celebre in numerosi documentari per la presenza di proteine antigelo nel sangue, che gli permettono di vivere in condizioni e temperature estreme.
Oltre ai pesci, Deep SCINI ha fotografato anche crostacei di colore rosso ed altri organismi sui quali i ricercatori al momento mantengono uno stretto riserbo, ma che sicuramente verranno presentati al più presto in apposite pubblicazioni scientifiche.
Altre analisi verranno effettuate sull'acqua e sui sedimenti recuperati nelle operazioni di carotaggio. Gli studiosi hanno predisposto tutto il necessario per mantenere inalterato il remoto ed incontaminato habitat sommerso, utilizzando accortezze come l'acqua bollente - filtrata con raggi UV - per evitare il passaggio di microorganismi dalla superficie. I dettagli della scoperta sono stati pubblicati sul sito ufficiale del progetto WISSARD.
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