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30 Novembre 2014 MISTERO
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DALI ABISSI SPUNTA IL DIAVOLO NERO
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Con la sua bocca spalancata, i denti aguzzi e l'espressione un po' sorpresa, il diavolo nero, un pesce del genere Melanocetus, sembra nato per i riflettori.

Un esemplare di sesso femminile ha ottenuto un primo piano il 17 novembre, quando, per la prima volta, questo raro pesce abissale è stato ripreso nel suo naturale habitat naturale, nei mari profondi al largo della California centrale.

Una squadra di ricercatori ha osservato l'animale, lungo appena 9 centimetri, con un veicolo telecomandato a distanza (ROV) nella baia di Monterey Canyon, a circa 580 metri di profondità. Gli scienziati sono stati in grado di portarlo in superficie vivo - impresa non facile - e lo tengono sotto controllo da allora. Bruce Robison, un ecologo che si occupa di mari profondi presso il Monterey Bay Aquarium Research Institute, aveva già portato prima diavoli neri in superficie, ma mai con un ROV: "È arrivato in condizioni assolutamente perfette. Un animale vivo ci può raccontare molto di più di qualsiasi esemplare morto presente nelle strutture di ricerca. Gli ittiologi, ad esempio, sono stupiti per come il pesce utilizza la pinna dorsale per nuotare e di quanto respira, data la sua costituzione."

In questo momento, il pesce vive in una camera oscura che sembra più un congelatore che un laboratorio sterile. Ma le pareti coibentate e la mancanza di illuminazione simulano l'habitat freddo e scuro che il diavolo di mare di solito chiama casa.

Si conosce ancora molto poco di questo animale: ad esempio non si sa quanto viva a lungo. Robison e colleghi sono in attesa che il pesce si stabilizzi prima di studiarlo ulteriormente, per capire tra l'altro se è in grado di percepire i campi elettromagnetici come gli squali; data la sua vista scarsa, la probabilità è alta.

I ricercatori vorrebbero sapere se i diavoli neri mantengono continuamente accesa la luce di richiamo sulla loro testa, che brilla per attrarre le prede, o se questa si illumina solo a determinate condizioni. Questa è forse la loro caratteristica più importante, resa famosa dal film della Disney/Pixar "Alla ricerca di Nemo".

Come tutti i lofiiformi - l'ordine di pesci a cui appartiene anche la rana pescatrice - i diavoli neri sono noti anche per il dimorfismo sessuali: i maschi, molto più piccoli, parassitano le femmine. Robinson spiega: "Le femmine possono crescere fino a raggiungere le dimensioni di una palla da tennis, ma i maschi sono molto più piccoli e incapaci di vivere a lungo da soli. Devono trovare una femmina appena possibile, dopodiché la mordono e i loro tessuti si fondono. Il maschio fornisce lo sperma mentre la femmina lo sostiene."

Il diavolo di mare catturato non aveva maschi attaccati, ma in altre specie di lofiiformi Robison ha visto ben 11 maschi appesi a una femmina.

Anche se molti considerano i diavoli di mare strani e mostruosi, questi animali sono incredibilmente adatti per il loro ambiente, dice Robison: "Io non credo affatto che siano brutti."

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