sei in Home > Mistero > News > Dettaglio News
12 Ottobre 2014 MISTERO
http://mistero.xoom.it
IL MISTERO DEI MEGALITI DI BAALBEK
FOTOGALLERY
tempo di lettura previsto 3 min. circa

LA STORIA

Il sito archeologico di Baalbek si trova a circa 65 chilometri ad est di Beirut, in Libano, ed è stato dichiarato "Patrimonio dell'Umanità" dall'UNESCO nel 1984.

Questo sito si trova a 1170 metri d'altezza, ed è famosa per le monumentali rovine di epoca romana, risalenti al II - III secolo. Le rovine romane furono costruite su due insediamenti precedenti, attribuiti ai Cananei, e risalenti all'età del bronzo. La datazione del più antico dei due insediamenti va dal 2900 al 2300 a.C., mentre quella del più recente va dal 1900 al 1600 a.C.

La città fu dominata prima dai greci, successivamente venne conquistata dai romani, divenne poi cristiana e infine musulmana. Gli antichi templi vennero progressivamente abbandonati.

IL MISTERO

Vi ho raccontato, molto brevemente, la storia di questa antica città, per arrivare infine ai misteri riguardanti questo sito, e le sue origini. Guardate alla sinistra del testo, e potrete ammirare il primo di questi misteri. Osservate bene l'immagine, e potrete vedere che vi sono due persone ritratte, una seduta sul monolito e una in piedi sul terreno. Questo vi fa capire le dimensioni di tale monolito.

Questo enorme monolito, lavorato e squadrato, si trova in un'antica cava di pietra cittadina. Lungo ben ventidue metri, ha un peso stimato di 1200 tonnellate, con differenze di stima che variano tra le 1000 e le 2000 tonnellate (si, avete letto bene!), e al giorno d'oggi non esiste in tutto il pianeta una gru in grado di sollevarlo. Non esiste nessuna spiegazione sul come fosse possibile movimentare questo enorme blocco di pietra.

Potreste semplicemente obiettare che non lo hanno movimentato, infatti il blocco giace abbandonato in una cava.

Ed eccovi la mia risposta.

Quello della cava, sebbene sia il più grande, non è l'unico blocco di pietra di enormi dimensioni della città di Baalbek, ma ve ne sono altri tre. Questi blocchi, del peso stimato di 750 tonnellate, sono parte del basamento dell'antico Tempio di Giove, e sono posizionati a 6 metri d'altezza rispetto al livello del suolo. Anche qui, se guardate bene, potete vedere due persone in piedi sul basamento.

Tale tempio sorge su un'enorme terrazza, dall'area di (circa) 465.000 metri quadrati, costruita mediante l'impiego di giganteschi massi, di dimensioni variabili ma comunque in media tali massi pesano 300 tonnellate.

La cava non è lontana dalla terrazza, difatti dista meno di mezzo chilometro, però non si tratta di un terreno pianeggiante, cosa che rende problematico il trasporto delle pietre.

Il tempio fu sicuramente costruito dai romani, ma il basamento su cui sorge? Probabilmente no, visto che i romani documentavano le grandi opere da loro costruite, e la costruzione di una simile terrazza, mediante l'impiego di blocchi di pietra di quelle dimensioni, sarebbe stata sicuramente documentata. Inoltre la tecnologia degli antichi romani è nota, e non avevano nessun metodo per spostare simili blocchi di pietra.

Questo vuol dire che la costruzione di questa terrazza è opera di una civiltà precedente.

Ma quale civiltà?

Secondo la storia ufficiale, nessuna civiltà a noi nota aveva le conoscenze tecnologiche sufficienti a costruire questo basamento.

Cosa dicono le leggende relative alla costruzione di Baalbek?

Secondo antichi manoscritti arabi, Baalbek appartenne al leggendario Re Nimrod, che ordinò la sua ricostruzione, dopo il diluvio, affidando tale ricostruzione avvenne ai giganti.

Secondo altri antichi testi, Baalbek fu fondata da Caino nell'anno 133 dopo la Creazione, edificata come rifugio dall'ira di Yahweh, e popolata dai giganti.

Infine altre tradizioni attribuiscono la costruzione di questa città a Salomone, che la fece costruire dai Djinn.

Non esiste ad oggi nessuna risposta alle domande che si pongono su Baalbek.

L'unica certezza è che, cercando nei siti più antichi, si trovano costruzioni che in epoca successiva risultavano impossibili da realizzare.