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6 Ottobre 2014 ARCHEOLOGIA
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TROVATO DOPO IL TERREMOTO A L'AQUILA UN FETO MUMMIFICATO DEL 19° SECOLO
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Dopo il devastante terremoto di magnitudo 6, 3 avvenuto all' Aquila il 6 aprile del 2009, alcuni ricercatori che stavano sistemando il pavimento della chiesa di San Giovanni hanno rinvenuto alcune camere sotterranee con all'interno dei corpi umani mummificati.

Tra questi ha colpito la loro attenzione un feto che risale al 1840.

Quando i ricercatori hanno esaminato la mummia-feto con una radiografia si sono accorti di essere in presenza di uno scheletro fetale non ancora completato.

Questo significa che alcune ossa non erano ancora nella posizione che avrebbero dovuto avere se il bambino fosse nato.

Non si è riuscito a stabilire il sesso del feto ma si è potuto stimare a 29 settimane il suo sviluppo nel grembo della madre.

La presenza però del distaccamento di alcune ossa dal resto del corpo quali le braccia ed il cranio suggerisce che il feto ritrovato fosse stato oggetto ad una delicata operazione di "embriotomia" realizzata per liberare la madre da un feto morto e salvare in questo modo la vita alla madre.

Attualmente questo sarebbe la prima e l'unica prova antropologica di questa pratica chirurgica in Italia

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