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4 Febbraio 2004 ARCHEOLOGIA
Gazette Herald
Recuperati i tesori del villaggio perduto di Ryedale
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Il favoloso villaggio perduto di Ryedale ha svelato un altro dei suoi tesori agli archeologi.

Un mulino ad acqua a lungo perduto, ed una fattoria a Wharram Percy, condotti dagli "sfortunati" monaci cistercensi dell´Abbazia di Meaux, sono venuti alla luce nel corso di una survey del territorio, che comprende uno dei più grandi e meglio preservati villaggi medioevali abbandonati d´Europa.

L´English Heritage, in cooperazione con il Progetto di Ricerca di Wharram, è riuscita a ricostruire il passato dell´insediamento esaminando gli antichi documenti ed usando gli ultimi programmi scientifici computerizzati.

L´Abbazia di Meaux fu fondata nel 1150 presso Beverly, nello Yorkshire dell´Est, ma, per via dei saccheggi perpetrati da Enrico VIII, ora sopravvive solo come una serie di rovine. Ad ogni modo, si conosce bene molta parte della sua storia, sulla proprietà del terreno, e sulla serie di sventure che vi si abbatterono, grazie alle Cronache dell´Abbazia, un pregevole volume vergato dall'abate Thomas Burton nel XIV secolo. Una copia delle Cronache si trova esposta al British Museum.

Il testo riporta che l´abbazia stabilì una vasta coltivazione a 20 miglia di distanza, presso Wharram Percy, conosciuta come masseria, cui fu presto annesso un mulino ad acqua. Fino ad ora, gli archeologi non erano stati in grado di individuarne la collocazione precisa e si credeva che gli ultimi resti fossero andati distrutti nei lavori di costruzione della vecchia linea ferroviaria Malton-Driffield.

Invece, il Dr Stuart Wrathmell ed Ann Clark, dell´Università di Leeds, inciamparono nei siti del mulino in precedenza non identificati, due anni or sono, a circa un miglio dal villaggio medioevale. Wrathmell e la Clark sono entrambe membri del Progetto di Ricerca Wharram, che nel corso delle ultime cinque decadi ha reso Wharram il villaggio medioevale disabitato più conosciuto in Europa.

Inizialmente, nessun collegamento era stato operato con la proprietà dell´Abbazia di Meaux. Solo quando l´English Heritage ha inviato degli investigatori equipaggiati con un moderno sistema di mappatura satellitare è apparso evidente che il panorama si attagliava perfettamente a quello descritto 600 anni prima dall´abate nelle sue cronache.

L´esperto ricercatore Al Oswald, dell´English Heritage, ha dichiarato: "L´abate Burton riporta che la corrente del fiume fu deviata dal suo corso naturale per nutrire un laghetto all´interno di un cortile cintato. Le cunette e i dossi che abbiamo mappato sulla superficie corrispondono esattamente a quello che ha descritto. In più, la corrente ha esposto le fondazioni di un muro demolito, costruito con alta qualità tecnica, tipica delle mura di recinzione dei monasteri medievali."

Gli archeologi hanno quindi effettuato la sorprendente scoperta. Ma inizialmente hanno dovuto dirimere una disputa di ben 900 anni or sono. L´abate Burton riferisce che quando il signore locale normanno, Henry de Montfort, concesse ai monaci l´utilizzo della corrente del fiume, attorno al 1150, chiese loro di costruire una diga non più alta di tre piedi nel caso il laghetto inondasse le costruzioni del suo mulino a monte.

Una volta che gli archeologi hanno trovato quella che sembrava essere la diga dei monaci, sono andati alla ricerca della seconda diga collegata al mulino di Montfort. Per loro grande delizia, anch'essa è stata trovata esattamente nella giusta posizione.

La cronaca racconta solo questi dettagli storici, per via della contesa nata quando il mulino di Montfort fu conquistato dal ricco Robert Percy.

Percy rifiutò di riconoscere il diritto dei monaci ad usare la corrente e mandò i suoi uomini a demolire la diga, per restituire la corrente al suo corso naturale. La rabbia dell´abate è malcelata nella cronaca; solo dopo protratte negoziazioni Percy cedette, senza dubbio memore dei suoi doveri di cristiano, e permise ai monaci di esercitare i loro diritti sul corso delle acque.

Un differente esito della questione, si sarebbe potuto rivelare disastroso per i monaci, la cui sussistenza era basata sulla vendita del frumento che coltivavamo.

Nel corso della sua storia, Meaux incontrò severe difficoltà finanziarie ed i monaci furono costretti a disperdersi in tre occasioni. Come se ciò non bastasse, la Morte Nera pretese quattro dei cinque di loro, e furono anche bersaglio di quasi continue questioni legali da parte dei proprietari terrieri.

Il Dr Wrathmell ha affermato: "E´ una vera soddisfazione avere trovato simili reperti dopo tutti questi anni. Le evidenze documentali combaciano alla perfezione con quello che abbiamo scoperto sul territorio.

"Ciò aggiunge elementi alla nostra comprensione della ricca storia di Wharram Percy"

Wharram Percy è gestito dall´English Heritage, ed è aperto al pubblico per visite gratuite nel corso delle ore diurne per tutta la durata dell´anno.