Una ricerca pubblicata sulla rivista Antiquity spiega che potrebbero essere stati identificati i resti del primo dente finto trovato in Europa occidentale.
L'impianto dentale proviene da una ricca camera funeraria di una donna dell'Età del Ferro del III secolo a.C. Si trova a Le Chene, nel nord della Francia.
La donna, morta tra i 20 e i 30 anni, aveva un perno di ferro al posto di un incisivo superiore. È possibile che una volta il perno sostenesse un dente finto, in legno o osso.
La sepoltura, che conteneva numerosi oggetti funerari, mostra tutte le caratteristiche della Cultura di La Tène, fiorita nell'Europa centrale e occidentale.
"Lo scheletro si è conservato molto male", dice Guillaume Seguin, che ha scavato il sito nel 2009. "Ma i denti erano nella loro posizione anatomica, coi molari, premolari, canini e incisivi. E poi c'era questo pezzo di metallo. La mia prima reazione è stata: cos'è questo?"
I denti sono stati poi analizzati e in effetti la donna ne aveva 31, invece che 32. "Il fatto che avesse le stesse dimensioni e la forma di un dente significa che potesse essere una protesi dentale - o almeno, il tentativo di una".
Ci sono tuttavia alcune ragioni per dubitare che sia stato un successo, dice Seguin. Primo, la propensione del ferro di corrodersi dentro il corpo lo rende inadeguato per questo uso; oggi si utilizza il titanio.
Secondo, l'assenza di condizioni sterili in quell'epoca potrebbe aver causato un ascesso, seguito da un'infezione potenzialmente mortale. Purtroppo la cattiva conservazione dei resti rende praticamente impossibile dire se l'impianto abbia influito sulla morte della donna.
Alcune protesi dentali rinvenute in Egitto e Vicino Oriente risalgono a 5.500 anni fa, tuttavia la maggior parte di esse sarebbero state inserite dopo la morte. I ricercatori non possono escludere completamente un'inserzione post-mortem neanche in questo caso, ma le prove sembrano indicare un utilizzo durante la vita. Nell'antichità, spiega Seguin, insieme ai co-autori della'Università di Bordeaux, le sepolture "trasmettono l'immagine di una élite sociale preoccupata del suo aspetto".
Fanno inoltre notare che in quel periodo i Celti erano in contatto con gli Etruschi, noti per l'abilità nell'odontoiatria sebbene le loro parziali protesi dentarie, inserite in fascette d'oro e poste dentro ai denti, rappresenti un approccio diverso a quello della Gallia del III secolo.
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