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7 Giugno 2014 ARCHEOLOGIA
ilfattostorico.com
SCOPERTO MOSAICO ROMANO A PORTO TORRES
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La sua scoperta era in parte attesa, quantomeno auspicata, ma quando le tessere colorate del suo disegno hanno iniziato a riemergere, una volta liberate dalla terra e dai frammenti ceramici, lo stupore è stato tanto.

Turris Libisonis Colonia Iulia, la "Pompei sarda", regala un nuovo fantastico mosaico nella zona delle Terme Maetzke al confine con l'area privata compresa tra via delle Terme e via Petronia dalla quale, nel 2006, spuntarono un mosaico con iscrizione unica e nel 2009 le statue di Ercole e degli imperatori, oltre a colonne, capitelli e ai resti di una monumentale struttura pubblica.

Il mosaico policromo è riemerso nel vano che si insinua sotto il muro di confine, nel corso dei lavori portati avanti dagli operai specializzati della ditta Luciano Sini Archeologia e Restauri coordinati dall'archeologo dell'università statale di Napoli "Federico II" Vincenzo Di Giovanni, sotto la direzione scientifica della responsabile della Soprintendenza per Porto Torres Gabriella Gasperetti.

"Il pavimento presenta una decorazione floreale poi, sotto, ha una raffigurazione di quello che potrebbe quasi sembrare un edificio con dei pilastri - spiega l'archeologo Vincenzo Di Giovanni -. È presente inoltre un motivo a treccia rosso e nero, il cosiddetto nodo di Salomone, molto diffuso a Turris. Infine, c'è traccia di una decorazione, forse fitomorfa o forse raffigurante una pelta, in rosso-amaranto".

Accanto al mosaico, purtroppo lacunoso e databile al II secolo, dei mattoncini colorati coprono quella che potrebbe essere una canaletta collegata con uno struttura di cui non si sa granché, potendo, in via ipotetica, essere anche una fontana.

Nel vano, peraltro, in un angolo è spuntato fuori un gradone in mattoni e tegole molto simile a quello scoperto nell'ambiente limitrofo. Tra le scoperte da annoverare in questi giorni, anche il frammento di una grossa iscrizione di difficile interpretazione.

Nei prossimi giorni si metterà al lavoro la squadra di restauratori specializzati del Centro di conservazione e restauro dei beni culturali di Li Punti, che dovrà intervenire con la consueta perizia sui pavimenti musivi e sui delicatissimi affreschi rinvenuti nell'ambiente attiguo.

Questa ulteriore scoperta conferma la stretta connessione tra questa porzione delle Terme Maetzke e l'area privata confinante, che dovrebbe essere ripulita dalle erbacce che minacciano i monumenti.