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2 Maggio 2014 ARCHEOLOGIA
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scoperte 60 mummie in Valle dei Re in Egitto
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Straordinaria scoperta archeologica in Egitto. Una grande tomba con una sessantina di mummie o resti di mummie - appartenenti a principesse della XVIIIesima dinastia egizia, quella compresa tra 1550-1292 a.C. - è stata da poco rinvenuta nella Valle dei Re, nella provincia di Luxor nel sud dell'Egitto. Ad annunciarla è stato il Ministero delle Antichità egiziane, stando a quanto riportano i principali quotidiani locali. "La cachette contiene i resti di mummie che con tutta probabilita' potrebbero appartenere ai membri della famiglia regnante della XVIIIesima dinastia", ha precisato il ministro Mohamed Ibrahim in un comunicato, precisando che gli scavi sono stati fatti dal governo egiziano insieme ad una equipe di archeologi svizzeri dell'università di Basilea.

Da uno studio preliminare sulle iscrizioni in ieratico sulle ceramiche, sarebbero emersi i nomi e i titoli di circa 30 defunti, probabilmente le principesse della corte di Thutmosi IV e Amenofi III. Rinvenuti anche i resti di alcuni sarcofagi, delle maschere funerarie e diversi vasi canopi, che dovevano contenere le viscere dei defunti. Il Djed Medu - Blog di Egittologia - riporta che secondo la direttrice della missione svizzera Susanne Bickel la tomba potrebbe far parte della KV40, di cui non si sapeva niente finora. La sepoltura, usata per decenni, dovrebbe appartenere a oltre 50 membri delle famiglie reali di Thutmosi IV e Amenofi III. Un pozzo funerario profondo 6 metri porta a 5 camere sotterranee, tra le quali quella centrale e tre laterali conservano le mummie. Le pareti presentano chiari segni d'incendio, forse provocato dalle torce dei tombaroli che, molto spesso, preferivano bruciare i corpi imbalsamati per arrivare prima agli amuleti. Dalla lettura dei testi sulle ceramiche, emergono titoli quali "principe" e "principessa": otto almeno sono i nomi di principesse reali sconosciute (come Taemwadjes e Neferunebu), quattro principi e numerose spose straniere e bambini. La tomba è stata poi riutilizzata in un secondo momento nel IX sec. a.C.(ANSAmed).