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1 Maggio 2014 SCIENZA
di Eleonora Degano http://www.nationalgeographic.it
L'ANIMALE PIU' VELOCE DEL MONDO? L'ACARO CALIFORNIANO
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È stato scoperto nel 1916, ma solo oggi veniamo a conoscenza delle sue doti di corridore: un acaro scalza il coleottero tigre dal primo posto in classifica per velocità, in relazione alla dimensione del corpo.

Un acaro tipico della California ha superato di gran lunga il coleottero tigre australiano, che finora deteneva il record di velocità per la distanza coperta in relazione alla dimensione del corpo. In proporzione, questo insetto della specie Paratarsotomus macropalpis corre venti volte più veloce di un ghepardo. Come spiegano gli autori, la nuova scoperta ha rivelato nuove informazioni sulla fisiologia del movimento animale, e sulle limitazioni fisiche alle quali sono soggette le strutture degli esseri viventi.

Anche se P. macropalpis non è più grande di un seme di sesamo, ogni secondo percorre una distanza pari a 322 volte le dimensioni del suo corpo. Il coleottero tigre, ora scalzato dalla pole position, arriva "solamente" fino a 171 volte al secondo, mentre un ghepardo, a 100 chilometri orari, a malapena a 16. Volendo fare un confronto con gli esseri umani, è un po' come se potessimo correre a più di 2.000 chilometri l'ora. "È fantastico scoprire che esiste qualcosa che è più veloce di tutto ciò che conosciamo, e da essere umano, rendersi conto di cosa voglia dire muoversi a una velocità così grande rispetto alle dimensioni del proprio corpo". Così commenta la sua scoperta Samuel Rubin del Pitzer College, principale autore della nuova ricerca che insieme al suo team ha trascorso un'intera estate all'inseguimento di questi acari rapidissimi, documentandone i movimenti e il comportamento. I risultati sono stati presentati al meeting annuale della Federation of American Societies for Experimental Biology.

Secondo Rubin, continuare a studiare questi campioni di velocità potrà in futuro ispirare progetti rivoluzionari, in campi come la robotica e la biomimetica. Insieme al suo team, il ricercatore aveva iniziato a indagare la biochimica dei muscoli per capire come questa influenza la velocità di movimento delle gambe. Sia la velocità relativa che la frequenza del passo aumentano infatti al diminuire delle dimensioni dell'animale e, in teoria, a un certo punto la fisiologia muscolare dovrebbe limitare la capacità di movimento degli arti. "Osservando i dati relativi agli acari, e confrontandoli con quelli degli studi su altri animali, abbiamo capito che se esiste un limite massimo per la velocità relativa non lo abbiamo ancora trovato".

P. macropalpis si trova spesso intento a correre su e giù lungo le rocce e i marciapiedi del sud della California. La sua scoperta risale ormai al lontano 1916, ma si sa ancora poco riguardo al suo comportamento e alle abitudini di approvvigionamento del cibo: non per niente la sua rapidità in primis era passata finora inosservata. I ricercatori si sono serviti di telecamere ad alta velocità, per registrare gli sprint dell'acaro sia nel suo ambiente naturale che in laboratorio. Non è stata solo la sua velocità a stupirli, ma anche la capacità di muoversi su superfici in cemento molto calde, fino a 60°C, una temperatura che potrebbe rivelarsi letale per molte specie. Questi acari, inoltre, sono molto abili a fermarsi e cambiare direzione con estrema rapidità, e anche questo aspetto è ora oggetto di studio per potenziali applicazioni in bioingegneria.

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