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23 Febbraio 2014 MISTERO
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..E SE VIVESSIMO AL DI LA' DI UN BUCO NERO ?
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Ogni buco nero è una porta verso un altro universo, e il nostro universo si è formato all'interno di un buco nero presente in un universo più grande. Uno sguardo alla teoria affascinante (e per ora indimostrabile) del fisico Nikodem Poplawski.

Mettiamo indietro le lancette dell'orologio. Prima che gli esseri umani esistessero, prima che la Terra si fosse formata, prima che il Sole si fosse acceso, prima della nascita delle galassie, prima ancora che la luce potesse persino brillare, c'era il Big Bang. Questo avvenne 13, 8 miliardi anni fa. E prima di questo?

Molti fisici sostengono che non ci sia un prima. Il tempo ha iniziato il suo ticchettio, insistono, nel momento stesso del Big Bang, e credono che qualsiasi cosa avvenuta in precedenza non sia nel regno della scienza. Non riusciremo mai a capire come apparisse la realtà pre-Big Bang, o di che fosse formata o perché sia esplosa per creare il nostro universo. Tali nozioni sono al di là della comprensione umana.

Ma alcuni scienziati meno ortodossi non sono d'accordo. Questi fisici teorizzano che, un attimo prima del Big Bang, tutta la massa e l'energia dell'universo nascente sia stata compattata in un incredibilmente denso - ma finito - granello. Chiamiamolo pure il seme di un nuovo universo.

Si pensa che questo seme fosse inimmaginabilmente piccolo, forse migliaia di miliardi di volte più piccolo di ogni particella che gli esseri umani sono mai stati in grado di osservare. Eppure si tratta di una particella che può innescare la produzione di ogni altra particella, per non parlare di ogni galassia, sistema solare, pianeta e persona.

Se davvero si vuole chiamare qualcosa "la particella di Dio", questa sembra essere la candidata più adatta. Ma come è stato creato un tale seme? Un'idea, sbandierata da diversi anni - in particolare da Nikodem Poplawski della University of New Haven - è che il seme del nostro universo sia stato forgiato in quello che è il forno definitivo, probabilmente l'ambiente più estremo in tutta la natura: all'interno di un buco nero.

I multiversi si moltiplicano

È importante sapere, prima di andare oltre, che negli ultimi due decenni molti fisici teorici sono giunti a credere che il nostro universo non sia l'unico. Potremmo infatti essere parte di un multiverso, un'immensa serie di universi separati, ognuno con la sua sfera brillante di cielo notturno.

Come e se un universo possa essere effettivamente collegato a un altro è fonte di molte discussioni, tutte altamente speculative e, finora, completamente indimostrabili. Ma un'idea interessante è che il seme di un universo possa essere simile al seme di una pianta: un granello di materiale essenziale, ben compresso, nascosto all'interno di un guscio protettivo.

E questo descrive esattamente ciò che viene creato all'interno di un buco nero. I buchi neri sono i cadaveri di stelle giganti. Quando una stella esaurisce il combustibile, il suo nucleo collassa verso l'interno. La gravità attira tutto in una morsa sempre più spietata. Le temperature raggiungono i 100 miliardi di gradi. Gli atomi vanno in pezzi. Gli elettroni vengono triturati. I residui vengono ulteriormente sgualciti.

La stella, a questo punto, si è trasformata in un buco nero, il che significa che la sua attrazione gravitazionale è così forte che nemmeno un fascio di luce può sfuggirle. Il confine tra l'interno e l'esterno di un buco nero è chiamato orizzonte degli eventi. Buchi neri enormi, alcuni dei quali milioni di volte più massicci del Sole, sono stati scoperti al centro di quasi tutte le galassie, compresa la nostra Via Lattea.

Domande senza fondo

Se si utilizzano le teorie di Einstein per descrivere ciò che avviene sul fondo di un buco nero, troviamo un posto che è infinitamente denso e infinitamente piccolo: un concetto ipotetico chiamato singolarità. Ma gli infiniti in genere non si trovano in natura. Le teorie di Einstein, che prevedono meravigliosi calcoli per la maggior parte del cosmo, non funzionano più di fronte alle forze enormi, come quelle all'interno di un buco nero o quelle presenti alla nascita del nostro universo.

I fisici come il dottor Poplawski dicono che la materia all'interno di un buco nero raggiunge un punto in cui non può essere compattata oltre. Questo "seme" potrebbe essere incredibilmente piccolo, ma avere il peso di miliardi di Soli. A differenza di una singolarità, però, è reale.

Il processo si ferma, secondo il dottor Poplawski, perché i buchi neri girano. Essi ruotano molto rapidamente, probabilmente vicino alla velocità della luce. E questa rotazione conferisce al seme compattato una quantità enorme di torsione. Non è solo piccolo e pesante, è anche attorcigliato e compresso, come uno di quei serpenti a molla dentro le lattine. Che può improvvisamente esplodere, con un botto. Come in un Big Bang, o come il dottor Poplawski preferisce chiamarlo, un Big Bounce, un "grande rimbalzo".

È possibile, in altre parole, che un buco nero sia un condotto, una "porta a senso unico", dice il Dott. Poplawski, tra due universi. Ciò significa che se vi trovaste a cadere nel buco nero al centro della Via Lattea, è possibile che voi (o almeno le particelle triturate che una volta eravate voi) finirete in un altro universo. Questo altro universo non è dentro il nostro, aggiunge il dottor Poplawski, perché il buco è solo il link, come una radice comune che collega due alberi di pioppo.

E che dire di tutti noi, qui nel nostro universo? Potremmo essere il prodotto di un altro universo più anziano. Chiamatelo pure il nostro universo madre. Il seme di questo universo madre, forgiato all'interno di un buco nero, può aver avuto il suo Big Bounce 13, 8 miliardi anni fa, e anche se il nostro universo è in rapida espansione da allora, potremmo ugualmente essere ancora nascosti dietro l'orizzonte degli eventi di un qualche buco nero.

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