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9 Febbraio 2014 PALEONTOLOGIA
ilfattostorico.com
TROVATO UN FOCOLARE DI 300.000 ANNI
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Le tracce di un focolare pieno di cenere e ossa bruciate, rinvenute in una caverna nell'odierna Israele, suggeriscono che i primi esseri umani si sedevano intorno al fuoco almeno 300.000 anni fa, cioè prima della nascita dell'Homo sapiens.

Dentro e intorno al focolare, gli archeologi ritengono di aver trovato frammenti di utensili di pietra probabilmente usati per macellare e tagliare gli animali.

I ritrovamenti potrebbero gettare luce su quando "gli esseri umani cominciarono ad usare regolarmente il fuoco per cucinare carne e come punto focale - una sorta di fuoco da accampamento - per raduni sociali", dice Ruth Shahack-Gross dell'Istituto Weizmann in Israele. "Ci spiega anche qualcosa riguardo i livelli di sviluppo sociale e cognitivo degli uomini dell'epoca".

Il focolare misurava 2 metri di diametro, e i suoi strati di cenere indicano che venne utilizzato ripetutamente nel tempo, scrivono i ricercatori sulla rivista Journal of Archaeological Science. Shahack-Gross e i suoi colleghi pensano che venne utilizzato da grandi gruppi di uomini delle caverne. Inoltre, la sua posizione implica una qualche decisione su dove accendere il fuoco, e quindi un certo grado di intelligenza.

Una caverna controversa

La grotta di Qesem è stata scoperta più di un decennio fa durante la costruzione di una strada. Nel sito, erano già state ritrovate tracce di fuoco (depositi di cenere sparsi e mucchi di terra riscaldata ad alte temperature), oltre a ossa macellate di grossa selvaggina come cervi, uri e cavalli risalenti forse fino a 400.000 anni fa.

Gli antropologi hanno dibattuto su quali siano le prime prove di uso controllato del fuoco - e quale specie hominine ne sia responsabile. Cenere e ossa bruciate nella grotta di Wonderwerk in Sudafrica suggeriscono che gli antenati umani usassero il fuoco almeno 1 milione di anni fa. Alcuni ricercatori hanno addirittura ipotizzato che i denti dell'Homo erectus siano un indizio di consumo di cibo cotto sul fuoco a partire da 1, 9 milioni di anni fa. Uno studio uscito l'anno scorso sul Cambridge Archaeological Journal spiegava come chi accendeva il fuoco aveva bisogno di abilità per mantenere il fuoco acceso, come pianificazione a lungo termine (raccolta di legna da ardere) e cooperazione di gruppo.

Non è pienamente chiaro chi stesse cucinando nella grotta di Qesem. Uno studio pubblicato tre anni fa sull'American Journal of Physical Anthropology descrive 8 denti scavati a Qesem e datati tra i 400.000 e i 200.000 anni fa. Secondo gli autori potevano appartenere a uomini moderni (Homo sapiens), Neandertal o forse un'altra specie. L'archeologo dell'Università di Tel Aviv Avi Gopher aveva spiegato in una intervista a Nature (suscitando numerose polemiche) che potevano effettivamente essere umani: "I denti più simili a quelli di Qesem sono quelli dalle grotte di Skhul e Qafzeh nel nord di Israele, che risalgono a più tardi, tra gli 80.000 e i 120.000 anni fa, e sono generalmente ritenuti appartenere a uomini moderni".