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22 Dicembre 2013 MISTERO
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Ghiaccio al Polo Nord in aumento e neve in Egitto: segnali di una prossima "era glaciale"?
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Buone notizie dal Mar Glaciale Artico: dopo molti anni di costante assottigliamento, il ghiaccio marino dell'Artico è tornato a crescere, facendo registrare ad ottobre un incremento del 50% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Intanto, un'ondata d'aria artica ha colpito nei giorni scorsi il Medio Oriente è riuscita a penetrare fin verso l'Egitto settentrionale, portando la neve fino alla capitale Il Cairo!

E' la prima volta che i ghiacci tornano a crescere dopo che negli ultimi decenni se ne è osservata una progressiva riduzione.

Il volume del ghiaccio nell'Artico è aumentato in modo notevole in autunno, fino a raggiungere i 9 mila metri cubi contro i 6 mila dello stesso periodo del 2012.

I dati arrivano dalle rilevazione del satellite Cryosat dell'Esa. Secondo i climatologi, però, le nuove osservazioni non indicherebbero un'inversione della progressiva riduzione dei ghiacci registrata a partire dalla fine degli anni '80. Altri, invece, sono convinti che si tratta di segnali di una decisiva svolta del clima terrestre verso un periodo più freddo, una nuova 'piccola era glaciale'.

Come spiegato sul sito dell'Esa, la misurazione del volume effettivo del ghiaccio marino dell'Artico si è dimostrata difficile da determinare, dato che tende a muoversi attorno al Polo Nord e quindi il suo spessore può cambiare. Comunque, il merito della 'buona performance' è dovuta ad una migliore ritenzione del ghiaccio pluriennale, quello che sopravvive all'estate senza scioglersi.

Questa condizione è particolarmente evidente nell'arcipelago canadese e nel nord della Groenlandia, dove ha resistito molto ghiaccio formatosi 2 o 3 anni fa. Circa il 90% dell'aumento totale registrato dal satellite è dovuto alla crescita del ghiaccio pluriennale, il quale è cresciuto in media di circa il 20% rispetto allo scorso anno.

Tuttavia, per l'Esa si tratta di una "buona notizia" che però non rappresenta un'inversione della tendenza a lungo termine. Alcuni esperti hanno spiegato questa inversione di tendenza facendo riferimento anche a un cambiamento della direzione dei venti. Durante le estati precedenti grossi blocchi di ghiaccio pluriennale sono migrate verso l'Alaska e la Siberia dove si sono sciolti, mentre quest'anno il ghiaccio è rimasto al suo posto.

"Sebbene il ristabilimento del ghiaccio del mare Artico sia sicuramente una buona notizia, questo deve essere considerato in relazione ai cambiamenti climatici degli ultimi decenni", ha detto alla BBC Andy Shepherd, esperto di osservazione terrestre all'University College London. "Secondo alcune stime, all'inizio degli anni Ottanta c'erano 20.000 chilometri cubi di ghiaccio artico; questo dato fa sì che anche il 2013 si collochi tra gli anni peggiori degli ultimi 30 anni", ha concluso il professore.

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