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9 Maggio 2002 ARCHEOLOGIA
The Independent
Scambio culturale tra Iraq ed Inghilterra ricrea la biblioteca più antica del mondo
tempo di lettura previsto 5 min. circa

Le iscrizioni incise circa 2600 anni or sono all´interno della prima biblioteca del mondo, erano in equivoche: "Possano tutti gli dei maledire chiunque danneggi, distrugga, o rimuova queste tavolette con una maledizione che non possa mai essere cancellata, terribile e senza misericordia per tanto tempo quanto egli vivrà, possano loro cancellare il suo nome, il suo seme sia portato via dalla terra, e possano porre la sua carne nella bocca di un cane."

Questo era l´ammonimento che fu disatteso 150 anni or sono quando una spedizione archeologica inglese dissotterrò l´antica biblioteca di Ninive in quel che è ora l´Iraq, e trasportò a Londra le sue 25 000 tavolette d´argilla incise come prova senza prezzo della vita nella culla della civiltà.

Erano rimaste lì da sempre. Ma ora, perfino se l´Inghilterra e l´America esperiscono una poderosa azione militare contro l´Iraq, gli archeologi da entrambe le parti stanno collaborando ad un rimarchevole progetto per portare di nuovo alla vita la biblioteca sul suolo Iracheno. Non spaventati dalle retoriche provenienti da Downing Street e da Washington, stanno pianificando di inviare i calchi di gesso di centinaia delle tavolette all´Iraq come primo passo per ricreare la biblioteca.

Il progetto è stato sviluppato non prima di marzo, quando sei archeologi iracheni hanno ricevuto autorizzazione a partecipare ad una conferenza a Londra. Una volta in Inghilterra, erano ansiosi di sapere dal British Museum se potessero essere fatti dei calchi dalle tavolette, per avere un punto di partenza per far rivivere la biblioteca a Mosul, nel nord dell´Iraq. Un mese dopo, il Dr. John Curtis, curatore del Dipartimento dell´Antico Medio Oriente al British Museum, è stato invitato a Baghdad dove, ad un seminario sulla ricostruzione di Babilonia da parte di Saddam Hussein, egli ha riferito ai suoi colleghi iracheni che il museo inglese era pronto ad offrire il suo sostegno.

Per gli iracheni la decisione ha avuto un profondo significato. La biblioteca, voluta dal Re Assiro Assurbanipal, è di importanza incommensurabile. Era la prima propriamente catalogata e sistematicamente ordinata del mondo antico. Le tavolette che essa conteneva, prodotte da scribi che erano inviati dal re in giro per il mondo allora conosciuto, offrono ai moderni studiosi registrazioni di dati storici, religiosi e politici, racconti popolati e miti come l´Epopea di Gilgamesh, parte della quale narra dettagli di un diluvio simile al racconto del Libro della Genesi della Bibbia.

Re dal 669 al 627 a.C., Assurbanipal fu un grande guerriero, cacciatore e alto sacerdote del dio Assur. Studiò come scriba e gli scolari ritengono che abbia copiato alcuni dei lavori della sua libreria egli stesso.

"E´ un progetto veramente interessante" ha riferito Mudhafar Amin, capo della sezione irachena di competenza presso l´ambasciata Giordana a Londra. "Nel corso della guerra del 1991, molti dei nostri tesori archeologici sono stati saccheggiati ed in seguito posti in vendita per il mondo. Siamo immensamente orgogliosi della nostra cultura e del nostro patrimonio, la nostra casa fu la culla della civiltà. Per ricreare la biblioteca di Assurbanipal, sarà necessario uno sforzo monumentale. Gli archeologi inglesi hanno lavorato in Iraq ed conoscono il nostro paese così bene e conoscono l´archeologia, e ci saranno pertanto di enorme aiuto.

"Siamo una nazione amante della pace, che apprezza la cultura ma le sole cose di cui si parla sono le rivendicazioni riguardo all´antrace, alle armi chimiche e così via. Se la gente potesse vedere cosa è in realtà l´Iraq, non sarebbero tutti così ostili.

"Vogliamo comunicare tramite la nostra musica, la nostra cultura e la nostra arte, questo è il modo in cui vogliamo essere conosciuti, e non secondo l´opinione di politici ostili che dell´Iraq non sanno nulla.

"Questo progetto riguarda la civiltà, ed è responsabilità dell´America e dell´Inghilterra di condurla in modo civile. Non possiamo sprecarla con guerra e bombe e uccisioni."

Il Dr.Curtis è stato molto meno polemico, ma ugualmente entusiasta del progetto Assurbanipal.

"La nostra è un´operazione puramente culturale e parte della nostra missione è mandare avanti e migliorare le nostre relazioni culturali" ha riferito. "Il governo Iracheno è interessato al patrimonio culturale ma, dal momento della Guerra del Golfo, vi sono stati continui saccheggi dai musei e scavi illegali di artefatti. Questo progetto dovrebbe aiutare anche a raddrizzare questa piaga.

"Al momento, l´intenzione è di mandare quanti più calchi possibile per formare la base della mostra. Ci vorranno probabilmente parecchie centinaia, certamente meno di un migliaio. Dopo di che, potranno essere inviate le immagini digitali, così l´intero contenuto della libraria sarà ripristinato."

L´Iraq ha richiesto alla sezione culturale delle Nazioni Unite, l´UNESCO aiuti nel finanziamento del progetto, una richiesta che Mr Mudhafar confida sarà accolta. I progetti prevedono oltre alla biblioteca di Mosul, un centro di ricerca per storici ed archeologi, Ma la costruzione non sarà una ricostruzione dell´originaria biblioteca, che era distribuita tra i vari palazzi reali a Ninive.

Accanto alla libreria, sarà fondato un Istituto per gli Studi Cuneiformi. Vi sono anche progetti per scavare una delle ali del palazzo del re nel Kuyunjik Mound, dove gli archeologi sperano di trovare nuove tavolette.

La nuova cooperazione tra il British Museum e gli Iracheni è parte di un tentativo più ampio di tenere vivi i legami artistici e culturali. Lo scorso anno, un architetto Italiano in vista a Londra, aveva riferito alla polizia locale che una testa di pietra di 4000 anni della dea Medusa, illegalmente prelevata dall´Iraq, era in vendita presso un locale negozio di antichità.

Senza riguardo per le relazioni interrotte tra Inghilterra e Iraq, la Squadra speciale di Scotland Yard per l´Arte e le Antichità, si è immediatamente attivata. Poco tempo dopo, con la meraviglia e la gioia degli iracheni, la Medusa è stata ripresa per essere restituita.

Un tale esempio di cooperazione non è passato sotto silenzio all´ambasciata Giordana, dove, in assenza di una rappresentanza diplomatica irachena, Mr. Mudhafar ha il suo ufficio. Ciò può spiegare perché, diversamente dalle rivendicazione greche sui marmi di Elgin, non vi siano state questioni da parte degli Iracheni per la restituzione delle tavolette originali.

Mudhafar ha riferito: "Naturalmente, appartengono all´Iraq ed esiste un programma delle Nazioni Unite per la restituzione di artefatti di valore al loro paese originario. Ma al momento, no, non esiste un richiesta per la loro restituzione."