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29 Maggio 2002 ARCHEOLOGIA
The Guardian
Il mistero del monastero, della stanza chiusa e del manoscritto mancante
tempo di lettura previsto 4 min. circa

Uno scrittore del mistero non avrebbe potuto inventare trama migliore: un antico convento sulla sommità di una collina di 2500 piedi, nell´est della Francia, una biblioteca chiusa contenente una collezione senza prezzo di alcuni dei primi libri a stampa e di manoscritti miniati, un passaggio segreto – ed una serie di spettacolari ed inesplicabili furti.

Il convento del VIII secolo di Mont Saint-Odile torreggia sulla pittoresca cittadina di Saverne ai piedi delle montagne dei Vosgi. Una delle più popolari attrazioni in Alsazia, dieci mila persone ogni anno visitano le sue abbazie, chiese, cappelle e chiostri, pranzano nei suoi hotel e ristoranti e ammirano la stupefacente vista attraverso la piana fino al fiume Reno, ed oltre, la Foresta Nera.

Tra essi, dall´agosto del 2000, si nascondeva un ladro ben informato. Da quella data, un susseguirsi di opere di valore immenso, inclusi antichissimi testi religiosi e parecchie dozzine di manoscritti miniati del XV secolo, rilegati in legno e cuoio, hanno iniziato a scomparire dal primo piano della libreria dell´abbazia.

La polizia è rimasta senza parole.

"Si tratta di uno di quei casi estremamente frustranti ma allo stesso tempo emozionanti" ha riferito Madeline Simoncello, il pubblico ministero di Saverne.

"Gli oggetti spariscono senza spiegazione, talvolta singolarmente, talvolta per dozzina. Nel corso dell´ultimo week-end ne sono stati portati via oltre 1000, anche se la camera non era aperta al pubblico, e malgrado non conosciamo nessuno che possa entrarvi."

L´edificio della biblioteca è unito alla parte principale dell´abbazia ma separato da esso e tenuto permanentemente chiuso.

"E´ davvero un mistero perfetto" ha riferito Simoncello. "Il convento ha cambiato una volta le serrature, quindi una seconda ed una terza volta, e le finestre sono state sigillate. I ladri si sono fermati per un po´, poi hanno ricominciato questa Pasqua. Allora abbiamo iniziato a pensare seriamente dell´esistenza di un´altra entrata."

E´ cominciata così la ricerca. Sono state sollevate le assi del pavimenti, controllati i pannelli dei muri, e qualsiasi possibile passaggio. I Gendarmi alsaziani debbono avere perfino offerto una preghiera o due a Saint Odile, la santa patrona dell´Alsazia, che, secondo la leggenda, era nata cieca ma aveva riconquistato la vista all´età di tredici anni dopo essere stata battezzato in una sorgente ai piedi del monte che ora reca il suo nome.

Odile fondò il primo convento in Alsazia prima di morire pacificamente nell´abbazia nell´anno 720, avendo realizzato quello che la sua guida descrive come "numerosi miracoli relazionati alla sua precedente incapacità fisica"a, ciò indicando che rese capaci i ciechi di vedere. Ci sono volute alcune settimane però perché la santa giungesse in aiuto degli investigatori.

Infatti, un fortunato gendarme, ha fatto il tentativo di spingere sul retro di una degli scaffali della libreria. Una placca è scivolata indietro, e si è ritrovato improvvisamente in una piccola stanza sigillata, che conduceva, per mezzo di una scala di corda ed un ben nascosto corridoio in disuso tra i due edifici – in una camera di disimpegno appartenete a quello che è adesso l´albergo del convento. Una parte del mistero, almeno, è stata risolta.

Rimaneva da prendere il ladro. "Una domenica, i gendarmi hanno notato che la biblioteca era stata visitata nuovamente." Ha riferito la Simoncello. "Un numero di oggetti è allora stato rimosso dagli scaffali e piazzato in una pila ad attendere la nuova visita del ladro. Abbiamo installato una video camera nella camera dell´albergo ed è stato così catturato la stessa notte."

La polizia ha così potuto arrestare il sospetto, un insegnante di ingegneria meccanica di 32 anni, proveniente da Illkirch-Graffenstaden presso Strasburgo, che si allontanava con due valigie contenenti circa 300 libri e manoscritti.

Un´indagine nella sua casa ha rivelato il resto degli artefatti rubati, conservato con assoluta cura e non danneggiati. Niente era stato venduto; il sospetto ha collezionato gli articoli per se stesso, secondo l´assistente del Pubblico Ministero Simone Soeil.

"Era uno studente dilettante di Latino e ha una passione per questi libri antichi, ma temo che non avesse in ogni modo il diritto di sottrarli in questo modo" ha detto, aggiungendo che sarebbe stato quasi impossibile venderli sul mercato senza essere rintracciati. Un ex direttore dell´abbazia, Cannon Charles Diss, ha detto che il valore delle opere era "incalcolabile, letteralmente senza prezzo per via della loto unicità. Sarebbero stati riconosciuti immediatamente da qualsiasi esperto."

L´uomo ha allora confessato il suo modus operandi. Entrava nel convento durante il giorno con visitatori e pellegrini, prendendo cautamente la sua via per la bottega dell'albergo e scivolando nel corridoio in disuso senza essere notato.

Da qui egli si intrufolava nella libreria, scegliendo le opere da lui preferite, e attendendo il mantello della notte per allontanarsi dall´hotel insieme agli ospiti del ristorante. Per alcuni mesi, ha riferito la Simoncello, fino a che le chiavi non siano state cambiate, egli aveva anche usato un gruppo di chiavi rubate.

"Questo particolare indizio è collegato ad alcune delle stranezze di Mont Sainte-Odile. Il sospetto, che in modo palese adora l´abbazia, è passato attraverso essa, e di qui ha raggiunto la biblioteca della Strasbourg University." L´uomo era uno della pochissime persone al mondo a conoscenza dell´esistenza del passaggio, ha riferito. L'aver fatto uso di questa sua conoscenza, potrebbe ora costargli fino a cinque anni di prigione.

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