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24 Marzo 2013 ARCHEOLOGIA
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TENEVA UN SARCOFAGO EGIZIO IN CASA: DENUNCIATO.
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Il reperto, stando a quanto valutato dall'egittologo Edoardo Alessandro Guzzon del Museo di Torino, e' di "pregevole fattura", raffigura una "testa lignea, in ottimo stato di conservazione e caratterizzata da vividi colori" ed e' parte di un "coperchio ligneo di un 'Neb Ankh'.

Teneva in casa il coperchio di un sarcofago egizio del VII-VI secolo a.C., conservato in una teca in bella esposizione, nel suo attico nel centro città. Un sondriese e' stato denunciato dalla guardia di finanza che ha rinvenuto il reperto archeologico, sequestrato e ora custodito dalla soprintendenza locale in una stanza blindata. Il reperto, stando a quanto valutato dall'egittologo Edoardo Alessandro Guzzon del Museo di Torino, e' di "pregevole fattura", raffigura una "testa lignea, in ottimo stato di conservazione e caratterizzata da vividi colori" ed e' parte di un "coperchio ligneo di un 'Neb Ankh' (sarcofago egizio antropomorfo)".

"Il sarcofago risulta essere l'involucro originariamente facente parte di un ensemble di piu' casse appartenuto a un personaggio di alto lignaggio egiziano o comunque appartenente al ceto medio alto", si legge nella nota del comando provinciale della guardia di finanza di Sondrio. "A un primo sommario esame l'archeologo torinese ha datato il prezioso manufatto a circa 2800/2700 anni, facendo risalire il reperto al tardo VII secolo a.C. o in epoca immediatamente successiva, inizio del VI secolo a.C.; nelle prossime settimane lo studioso fornira' valutazioni definitive indicando se il reperto possa effettivamente considerarsi quale bene culturale ed archeologico e, come tale, sottoposto alla disciplina del codice dei beni culturali".

L'autorita' giudiziaria di Sondrio, per il momento, ha disposto l'immediata rimozione del reperto dalla sua sede originaria; la custodia, dopo l'analisi e lo studio del consulente tecnico del Museo Egizio di Torino, sara' curata dalla soprintendenza dei beni archeologici della Lombardia dove l'attuale dirigente, Francesco Muscolino, in attesa di nuove disposizioni da parte dell'autorita' giudiziaria custodira' il prezioso reperto all'interno di una stanza blindata.