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16 Marzo 2013 ARCHEOLOGIA
ANSAmed
NUOVE SCOPERTE ITALIANE NELLA CITTA' MINOICA DI FESTO
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Nuovi elementi sulla vita sociale e organizzativa delle comunita' minoiche di Messara', sull'isola greca di Creta, sono venuti alla luce in seguito ad uno studio dell'archeologa italiana Simona Todaro, dell'Universita' di Catania, condotto sui resti delle citta' di Festo (o Faistos) e Aghia Triada.

Le nuove scoperte saranno illustrate dalla studiosa italiana in una conferenza fissata per stasera alle 18.30 alla Societa' di Archeologia di Atene, nell'ambito di una serie di seminari sull'Archeologia Minoica organizzati sotto la direzione degli archeologi Efi Sapouna- Sakellaraki, Lefteris Platonas e Giannis Papadatos e di Colin MacDonald, segretario della Societa'.

Nella conferenza, intitolata "Festo e Agia Triada: la dimensione domestica, rituale e funeraria", Simona Todaro illustrera' i risultati degli studi condotti sulle due citta' che sorgevano nella parte occidentale della pianura di Messara', il tavoliere piu' grande e piu' fertile dell'isola di Creta. Le due citta' furono scoperte all'inizio del secolo scorso e sono state sempre considerate insediamenti complementari fra di loro.

Festo e' situata nella parte meridionale dell'isola a pochi chilometri dal mare. Era abitata sin dal Neolitico ed ebbe il suo maggiore sviluppo verso la prima metà del II millennio a.C.

quando divenne un fiorente centro commerciale verso l'Egitto e le città costiere dell'Asia Minore. Qui, il 3 luglio del 1908, una spedizione archeologica italiana guidata da Luigi Pernier e Federico Halbherr, riporto' alla luce il famoso disco di Festo. Si tratta di un disco di terracotta, delle dimensioni di 16 centimetri di diametro e 16 millimetri di spessore datato intorno al 1700 a.C. e conservato oggi nel Museo archeologico di Iraklion, il capoluogo di Creta. Il disco è ricoperto da 241 simboli disposti a spirale su entrambe le facce, in una sequenza in senso orario che va verso il centro, ma non assomigliano a quelli di nessun'altra scrittura conosciuta e a tutt'oggi sono rimasti indecifrati, facendo di questo reperto uno dei più famosi misteri dell'archeologia.

Gli scavi effettuati a Festo hanno riportato alla luce i resti di due edifici in successione, con un cortile centrale, costruiti rispettivamente nell'Epoca Medio Minoica e nel Tardo Periodo Minoico, ma hanno fornito pochi elementi sui periodi prima e dopo la costruzione. Negli ultimi trent'anni sotto la direzione di Vincenzo La Rosa, docente di Archeologia e Antichita' Egee all'Universita' di Catania, sono state effettuate tre campagne di scavo, nel 1994, nel 2000 e nel 2001.

(ANSAmed). La concessione dello scavo, originariamente data alla Missione Archeologica Italiana di Creta, passo' nel 1950 alla Scuola Archeologica Italiana di Atene che la detiene tuttora.

Aghia Triada si trova a 63 km a Sud-Ovest di Iraklion e dista circa 3 km da Festo. Fu costruita intorno al 1600 a.C. e fu distrutta, come avvenne anche per gli altri insediamenti minoici, verso il 1450 a.C. quasi sicuramente dagli effetti della catastrofica eruzione del vulcano di Thera (Santorini) che sconvolse l'intera regione.

I primi scavi, condotti dagli archeologi italiani nel 1902, portarono alla luce due palazzi minoici di grande interesse storico e archeologico, costruiti e ben presto abbandonati, una necropoli con due tombe a cupola e altre costruzioni annesse che piu' tardi sarebbero state usate per conservare resti umani e offerte funerarie, una villa reale distrutta nel Tardo Periodo Minoico e altri edifici antichi.