
Secondo un nuovo rivoluzionario studio, il primo mammifero placentato sarebbe comparso poco dopo l'estinzione dei dinosauri.
Il capostipite di balene, topi, esseri umani, ovvero tutti mammiferi placentati, era un piccolo insettivoro, ricoperto di pelliccia, con una lunga coda e pesante poco più di 200 grammi. E contrariamente a quanto creduto finora, sarebbe comparso solo dopo l'estinzione di massa dei dinosauri: lo rivela un nuovo studio pubblicato su Science.
Quello dei mammiferi placentati, cioè gli animali dotati di placenta, è un grande gruppo che comprende la quasi totalità delle specie di mammiferi viventi, tra cui roditori, pipistrelli, balene, primati e di cui, ovviamente, facciamo parte anche noi esseri umani.
Secondo alcune teorie basate sullo studio dei reperti fossili, questi mammiferi si sarebbero diffusi immediatamente dopo l'estinzione di massa avvenuta 66 milioni di anni fa, quando tra il Cretaceo e il Paleogene (estinzione K- Pg) scomparve circa il 75% delle specie presenti sulla Terra. Studi genetici più recenti invece suggerivano che la diversificazione fosse iniziata molto prima della grande estinzione, retrodatando l'origine dei placentati già nel tardo Cretaceo.
Per cercare di risolvere questa controversia, un gruppo di ricercatori ha analizzato una mole incredibile di dati anatomici e genetici, riuscendo a ricostruire nel dettaglio l'aspetto e le caratteristiche morfologiche del progenitore di tutti i placentati e a datare con precisione la sua comparsa.
Per arrivare a questo eccezionale risultato il team, guidato da Maureen O'Leary della Stony Brook University, ha utilizzato MorphoBank, un database di dati anatomici di specie estinte e viventi. L'uso di questo archivio ha permesso ai ricercatori di comparare i tratti fenotipici - cioè la presenza di alcune caratteristiche evidenti come denti o ossa - di 86 specie di mammiferi, di cui 46 rappresentati tutti gli ordini placentati viventi e 40 fossili.
Lo studio combinato di migliaia di tratti fenotipici, ben 4.541, e di caratteristiche anatomiche ha consentito agli scienziati di ridefinire l'albero genealogico dei placentati risalendo fino al più antico progenitore di questi mammiferi, che sarebbe comparso circa 200 - 400 mila anni dopo l'estinzione K-Pg.
I risultati di questo studio smentiscono quindi le ipotesi basate sui soli dati genetici che suggerivano che le prime specie placentate, come Eomaia scansoria, fossero comparse più di 100 milioni di anni fa.






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