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17 Febbraio 2013 ARCHEOLOGIA
di Heather Pringle http://www.nationalgeographic.it
A PROPOSITO DI RICCARDO III E DEGLI ALTRI "CADAVERI ECCELLENTI"
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il parcheggio di Leicester dove era sepolto Riccardo III
tempo di lettura previsto 5 min. circa

I resti del più disprezzato re della storia inglese sono stati scoperti sotto un parcheggio a Leicester; ma sono molti i personaggi celebri riesumati negli ultimi decenni.

Per secoli, è stato William Shakespeare ad avere l'ultima parola su Riccardo III, re d'Inghilterra dal 1483 al 1485. Nella sua tragedia lo dipinge come una sorta di mostro gobbo e deforme; un personaggio così ripugnante che "i cani latrano di me quand'io zoppico accanto a loro", che riesce con ogni mezzo a impadronirsi del trono, uccidendo metodicamente quasi tutti i membri della sua famiglia - moglie, fratello maggiore, due piccoli nipoti - per poi essere sconfitto e ucciso (non prima di aver urlato "Il mio regno per un cavallo!") nel corso della battaglia di Bosworth per mano di Enrico VII, giovane eroe della casata Tudor.

Per gettare nuova luce su un re tanto disprezzato, un'équipe scientifica britannica ha identificato e scavato il presunto luogo della sua sepoltura, portando alla luce resti ossei che potrebbero appartenere a Riccardo. Proprio come un team di CSI, gli studiosi stanno ora esaminando il corpo nella speranza di identificarlo con certezza. I risultati dovrebbero arrivare entro questo mese.

Il re dalla cattiva reputazione non è certo il primo "pezzo grosso" del passato a essere riesumato. A partire dagli anni Ottanta, gli esperti di archeologia forense hanno indagato sui resti di numerosissimi personaggi storici, da Cristoforo Colombo a Simón Bolívar, da Jesse James a Marie Curie, da Lee Harvey Oswald a Nicolae Ceausescu e Bobby Fischer. Poche settimane fa, a Ramallah, è stato riesumato il corpo di Yasser Arafat, nel tentativo di risolvere i dubbi sulla sua morte, avvenuta nel 2004: da tempo sono diffusi i sospetti su un avvelenamento con una dose di polonio 210 da parte dei servizi segreti israeliani.

Queste riesumazioni avvengono per i motivi più diversi: per trasferire i resti in tombe più sfarzose, per raccogliere DNA da utilizzare come prova in tribunale, o per indagare sulle patologie che affliggevano i personaggi in questione. Sono operazioni che sollevano questioni etiche delicate, sottolinea Frank Rühli, anatomopatologo del Centro per la medicina evolutiva dell'Università di Zurigo. Ma nel caso di figure storiche fondamentali, aggiunge, se ne possono ricavare informazioni che hanno valore per la società. "La ricerca sui resti antichi è potenzialmente molto utile nello studio di questioni che riguardano il nostro patrimonio culturale e l'evoluzione delle malattie", sostiene lo studioso.

Un team di archeologi della University of Leicester aveva cominciato le ricerche nello scorso agosto. Secondo i resoconti storici, le truppe dei Tudor portarono via il corpo martoriato di Riccardo dal campo di battaglia di Bosworth per esporlo in piazza nella vicina città di Leicester. I resti furono poi sepolti nel coro di un vicino convento francescano. Il convento non esiste più, ma gli studiosi, consultando mappe d'epoca, ne hanno localizzato le fondamenta sotto quello che oggi è un parcheggio. Gli scavi hanno condotto alla scoperta dello scheletro di un maschio adulto proprio al di sotto del punto dove doveva trovarsi il coro.

Il cadavere scoperto mostra segni di scoliosi, una curvatura della colonna vertebrale che Shakespeare potrebbe aver esagerato dipingendo Riccardo come una sorta di Quasimodo. Inoltre, il corpo riporta chiari segni di traumi inflitti in battaglia, tra cui una frattura al cranio e una punta di freccia uncinata conficcata nelle vertebre. Lo stesso luogo di sepoltura fa pensare che il corpo appartenga al re: all'epoca, infatti, i cadaveri dei soldati venivano lasciati sul campo di battaglia, mentre è evidente che questo corpo sia stato portato via per essere sepolto con tutti gli onori.

Tutti questi primi indizi sembrano confermare che gli archeologi abbiano davvero trovato il corpo di Riccardo, sostiene Jo Appleby, la bioarcheologa della University of Leicester che sta studiando i resti. "In caso contrario sarebbe davvero difficile spiegare perché uno scheletro con simili caratteristiche sia sepolto proprio lì", spiega.

Ma per avere una conferma definitiva resta molto lavoro da fare. I genetisti stanno confrontando le sequenze di DNA raccolte dallo scheletro con quelle di Michael Ibsen, un londinese di oggi che si ritiene discenda dalla sorella di Riccardo. Patologi forensi e studiosi delle armi medievali stanno esaminando i segni delle ferite sullo scheletro per determinare le cause della morte, mentre un laboratorio specializzato sta cercando di datare i resti al radiocarbonio. Infine, Caroline Wilkinson, esperta di identificazione cranio-facciale della University of Dundee, in Scozia, sta cercando di ricostruire il volto in modo da confrontarlo con i ritratti d'epoca del re. Tutte queste iniziative, dice Richard Buckley, l'archeologo che dirige il progetto, "ci aiuteranno, per così dire, a dare corpo alle ossa".

Altrove, le équipe di studiosi che hanno analizzato i "cadaveri eccellenti" si sono accontentati di obiettivi meno ambiziosi. Nel 1981, ad esempio, il cadavere di Lee Harvey Oswald fu riesumato in Texas solo per identificare senza ombra di dubbio che appartenesse davvero all'uomo che aveva sparato al presidente Kennedy. Uno scrittore inglese aveva sostenuto che un agente segreto sovietico aveva assunto l'identità di Oswald per assassinare il presidente: gli esperti confrontarono i resti riesumati con le radiografie dei denti fatte a Oswald durante la sua breve permanenza nel corpo dei Marines e conclusero che "il corpo sepolto nella tomba marcata con il nome di Lee Harvey Oswald è davvero Lee Harvey Oswald".

Più di recente, nel 2010, la suprema corte islandese ha ordinato di riesumare il corpo del campione di scacchi Bobby Fischer, sepolto appunto in Islanda, per prelevare un campione di DNA da utilizzare in una causa legale: una donna sosteneva infatti che Fischer fosse il padre di sua figlia e chiedeva una parte dell'eredità. I test l'hanno smentita. Sempre nel 2010, il presidente venezuelano Hugo Chávez ha ordinato che fosse aperto il sepolcro di Simón Bolívar, l'eroe della lotta di liberazione del Sudamerica dal dominio coloniale spagnolo. L'obiettivo? Verificare se Bolívar sia morto di tubercolosi, come ritiene la maggioranza degli storici, o di avvelenamento da arsenico, come ipotizza Chávez.

Di fronte a questa ondata di riesumazioni, alcuni ricercatori si sono chiesti: a chi spetta dare l'autorizzazione per riportare alla luce un corpo? Secondo Guido Lombardi, paleopatologo dell'Università Cayetano Heredia di Lima, sarebbe opportuno fare tutti i tentativi di consultare familiari o discendenti prima di procedere. "La questione va affrontata caso per caso, ma penso che qualunque indagine debba prima essere approvata dai familiari ancora in vita", sostiene.

Di certo però non è facile trovare i discendenti di una persona morta secoli fa. Intanto, a Leicester, il lavoro degli studiosi continua. Se l'ipotesi sarà confermata, il re "gobbo e deforme" potrebbe avere la sua rivincita: il governo di Londra ha infatti annunciato di volerlo seppellire nella cattedrale della città.