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17 Settembre 2002 ARCHEOLOGIA
Ananova
Svelato l´ultimo pasto di Oetzi l´uomo dei ghiacci
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´ultimo pasto del preistorico cacciatore-guerriero rimasto intrappolato tra i ghiacci per 5.000 anni è stato rivelato dagli scienziati.

Il DNA estratto dall´uomo dei ghiacci tirolese, conosciuto anche come Otzi, mostra che mangiò proteine animali prima di essere ucciso da una freccia, probabilmente scoccata da un suo rivale.

Il corpo naturalmente mummificato da Otzi fu scoperto incastonato nel ghiaccio nelle Alpi Italiane nel 1991.

E´ stato lì per circa 5000 anni. Presso il corpo, i ricercatori hanno trovato cuoio, abiti ed un equipaggiamento incluso un arco, una faretra piena di frecce ed un´ascia di rame.

Due anni fa il corpo, ora conservato al freddo nel Museo Archeologico del Sud Tirolo a Bolzano, Italia, è stato completamente scongelato per la prima volta. Gli scienziati hanno così potuto prelevare dei campioni di DNA per trovare informazioni sulla sua dieta.

Sono stati ottenuti in questo modo DNA tratti da varie piante, animali e funghi, la maggior parte dei quale non rappresenta niente di mangiato. Molto del DNA di "estraneo" trovato sul corpo, proviene infatti da spore di conifere e specie vegetali che si sono sviluppate col tempo. Sono state individuate anche tracce di funghi, probabilmente cresciuti solo dopo che il corpo è stato intrappolato nel ghiaccio.

Ma gli scienziati, guidati da Franco Rollo dell´Università di Camerino, Italia, ha anche trovato tracce di piante edili, e cereali di tipo farinaceo che si crede fossero i resti del suo pasto.

Come Otzi sia stato ucciso è materia ancora di dibattito. Una punta di freccia è stata trovata confitta nella sua spalla sinistra, e si ritiene non possa averlo ucciso immediatamente.

La scoperta di DNA appartenente al cervo rosso, indica che, qualsiasi posizione sociale possa avere ricoperto, era probabilmente un cacciatore. Cacciatori di cervi e bovini del periodo di Otzi erano noti per dirigere sistematicamente le proprie frecce e lance alla spalla sinistra del nemico, dal momento che questo dava la migliore opportunità per uccidere la preda al primo colpo.