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6 Novembre 2008 ARCHEOLOGIA
grtv.it
NUOVE SCOPERTE ITALIANE NEL DESERTO DEL NEGEV
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(GRTV) Arrivano nuove scoperte archeologiche dal deserto del Negev, in Israele. Una spedizione italiana ha scoperto un insediamento della fase di transizione tra Mesolitico e Neolitico, risalente tra i 14 mila e i 12 mila anni fa. La missione italiana è organizzata dal Centro internazionale di studi preistorici ed etnologici, in collaborazione col Centro camuno di studi preistorici, nella zona del Monte Har Karkom, la montagna da alcuni identificata come il biblico Monte Sinai. Tra i reperti trovati dagli archeologi guidati dal professor Emmanuel Anati, una ricca industria litica di estrema eleganza, lame di coltello, punte di giavellotto, punteruoli (usati probabilmente per perforare pelli) oltre ad alcuni strumenti che secondo le prime ipotesi di studio sarebbero stati usati per i tatuaggi. Sono stati identificati anche resti di una pietra da macina e di lame di falcetto, che indicano la raccolta e l'uso di cereali in una fase di transizione tra la raccolta e la produzione del cibo. A sorpresa sono state trovate anche delle costruzioni ovali con muri in pietra, che per l'epoca alla quale si riferisce il materiale ritrovato sarebbero un caso raro. I materiali sono ora oggetto di studio, mentre la prossima missione è prevista per la primavera 2009. L'area in cui è avvenuto lo scavo si trova al confine tra Egitto e Israele nel settore centrale del Deserto del Sinai, circa 100 km a nord di Eilat. Gli archeologi della missione Anati hanno cominciato gli scavi 20 anni fa. Oggi i siti sono 1.280 e coprono tutti i periodi archeologici dall'Era dei Pitecantropi, circa 2 milioni di anni fa, fino agli ultimi insediamenti beduini del secolo scorso. Tra gli importanti ritrovamenti effettuati, alcune incisioni rupestri di vari periodi, a partire da fasi arcaiche riferibili ad epoche precedenti al Neolitico.