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1 Aprile 2001 ARCHEOLOGIA
Di Richard Weekes La redazione di La Porta del Tempo
I segreti della barca più antica del mondo scoperti nelle sabbie del Kuwait
tempo di lettura previsto 3 min. circa

Un gruppo inglese di archeologi ritiene che le piccole lastre di bitume dissotterrate in Kuwait potrebbero serbare la prova che l´uomo costruì con successo imbarcazioni per traversate oceaniche già 7000 anni or sono.

I pezzi di bitume, databili attorno al 5000 a.C., sono intaccati su un lato da segni di canne, e incrostati con cirripedi dall´altra. Il gruppo, guidato da Robert Carter dall´University College di Londra, ha effettuato la scoperta mentre dissotterrava un insediamento umano neolitico a Subiya, sulle spiagge settentrionali della Baia del Kuwait. Il dottor Carter ha riferito: "Dal punto di vista dei primi commerci e delle prime navigazioni, questa è una scoperta importantissima. Questi sono con certezza i primissimi frammenti di barche mai trovate nel Golfo, e probabilmente al mondo. Essi forniscono una sorprendente quantità di dettagli, e ci dicono molte cose di come questa comunità dell´Età della Pietra costruiva le sue navi. Ci sono linee che scendono dalla prua alla poppa, congiunte con legacci di canna o corde, e si notano due dentellature ad ogni estremità, che potrebbero indicare ove le placche di legno erano state incastrate."

Sean McGrail, professore di archeologia marittima alla Università di Southampton, dice che il ritrovamento, se autenticato, avrà una grande importanza "dal momento che si sa ancora molto poco sulle origini della scienza delle costruzioni navali. Le prime barche fatte a placche conosciute fino ad ora erano state scavate nella tomba di Cheope, in Egitto, e datate al 3000 a.C."

Gli scavi al sito di Subiya sono iniziati due anni or sono. Nelle prime due stagioni, la spedizione archeologica Kwaitiana-Inglese ha dissotterrato una complessa serie di piccole costruzioni fatte di pannelli di arenaria locale e le prove di una economia indipendente basata sulla pesca, sull´agricoltura, l´allevamento di animali e la creazione di perline e gioielli dalle conchiglie. Pezzi di selce, quarzo e conchiglie venivano trasformate in asce, punte di freccia e trapani. Le punte di freccia erano quindi confitte su bastoncini di legno e lanciate con un arco per uccidere uccelli, gazzelle e pesci. Le conchiglie venivano sagomate e trapanate per creare gioielli, che venivano dati in cambio del vasellame alla Mesopotamia al nord, e in cambio di animali nella penisola arabica.

Oltre la selce ed il quarzo, anche l´ossidiana, un vetro vulcanico naturale, è stata trovata al sito, ed il team sulle prime ha pensato provenisse dall´Anatolia, in Turchia. Successive ricerche invece hanno stabilito che si era originato nello Yemen, a 1000 miglia di distanza. Questo dettaglio dà l´idea dell´estensione della rete dei traffici commerciali anche in quell´età remota.

Ma la vera eccitazione ha pervaso il team nel momento in cui si è trovato di fronte all´imbarcazione: "Presto analizzeremo il bitume al fine di verificare se esso provenisse dall´Irak, dal Kuwait o dall´Iran. Questo potrebbe dirci di più riguardo dove queste genti navigassero e perché queste barche fossero incapaci di bordeggiare nel vento.

"Dato che i venti predominanti venivano dal nord-ovest, avrebbero dovuto navigare il golfo verso il basso. Una delle uniche vie per tornare ancora indietro sarebbe stata attraversare l´Iran, e prendere le correnti antiorarie che correvano dal sud al nord."

Conferme dei ritrovamenti della barca dipenderanno da analisi più approfondite che saranno condotte nel corso del mese da Tom Vosmer, un esperto di barche contemporanee dell´Università di Curtin in Australia. Il Dr. Carter ha detto che "Verificherà le informazioni strutturali del bitume. Cercherà di identificare le specie delle canne, determinare come i legacci di canna sono stati creati e uniti, decidere se il legno era coinvolto, e vedere come i pezzi e la tecnologia siano paragonabili agli altri esempi della tarda età del Bronzo."