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11 Maggio 2012 PALEONTOLOGIA
di Christine dell'Amore http://www.nationalgeographic.it
Scoperto in Africa il coccodrillo più grande della storia
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Il cranio di un coccodrillo della specie appena scoperta
tempo di lettura previsto 2 min. circa

Il rettile preistorico poteva ingoiare un essere umano in un colpo solo.

Un coccodrillo lungo fino a 8, 3 metri, il più grande mai scoperto: battezzato Crocodylus thorbjarnarsoni, viveva tra i due e i quattro milioni di anni fa nei laghi profondi della zona dell'attuale Lago Turkana, in Kenya, e poteva ingoiare in un colpo solo uno dei nostri antenati dell'epoca.

I resti fossili del rettile gigante, trovati negli anni Sessanta e Settanta nel bacino del Turkana, erano conservati presso i National Museums of Kenya di Nairobi. Solo di recente, riesaminandoli, un gruppo di studiosi ha scoperto che appartenevano a una specie finora sconosciuta. Secondo la ricerca, l'animale somigliava a un coccodrillo del Nilo (specie che oggi può raggiungere i sei metri di lunghezza) più grosso e pesante.

Nell'ordine dei Crocodilia, che comprende anche alligatori e caimani, sono esistiti anche animali più grandi, come il leggendario SuperCroc, lungo 12 metri e in grado di attaccare i dinosauri. Crocodylus thorbjarnarsoni è però il più grande dei coccodrilli in senso stretto, sostiene Christopher Brochu, leader della ricerca e paleontologo della University of Iowa. Il coccodrillo più grande mai catturato vivo è invece con tutta probabilità Lolong, un coccodrillo d'acqua dolce "pescato" nelle Filippine nel 2011.

Stomaco di ferro

Con ogni probabilità le dimensioni del rettile preistorico si devono alla sua capacità di cacciare prede molto grosse, tra cui gli ominidi, che all'epoca non superavano l'altezza di 1 metro e 20. Secondo Brochu, il coccodrillo tendeva loro agguati quando andavano a raccogliere acqua dal lago. "Era una brutta situazione per i nostri antenati: senz'acqua morivano, ma correvano gravi rischi anche se andavano al lago a bere", spiega lo studioso. "Era una roulette russa".

A tutt'oggi non esistono prove di questi antichi pasti: ad esempio, non sono mai stati trovati segni del morso di un rettile sul fossile di un ominide.

Ma secondo Alex Hastings, dottorando in paleontologia della University of Florida e scopritore di un'altra specie di coccodrillo preistorico, l'assenza di fossili ha una spiegazione: C. thorbjarnarsoni era in grado di ingoiare un ominide tutto intero. I coccodrilli hanno stomaci molto potenti: addirittura ingoiano pietre che li aiutano a frantumare le ossa delle vittime. Alla fine il tutto viene espulso in una massa indistinta".

Non sono fossili viventi

Secondo Hastings, il nuovo studio "dà un quadro molto più chiaro dei pericoli affrontati dai primi esseri umani. Spesso pensiamo di essere i predatori al vertice della catena alimentari, ma in molte occasioni non lo siamo".

Brochu aggiunge che il ritrovamento della nuova specie contribuisce "a smentire il mito secondo cui i coccodrilli sarebbero fossili viventi". Negli ultimi anni sono state scoperte specie estinte di coccodrilli di varie forme e dimensioni. "L'evoluzione dei coccodrilli e dei loro parenti stretti è stata complessa e variegata quanto quella di qualsiasi altro gruppo di animali", conclude lo studioso. "Dobbiamo smettere di vederli come relitti del passato che evolvono poco e con estrema lentezza".