sei in Home > Paleontologia > News > Dettaglio News
6 Febbraio 2012 PALEONTOLOGIA
ditadifulmine.com
I nativi americani sono giunti in Nord America dalla Siberia ?
FOTOGALLERY
tempo di lettura previsto 3 min. circa

Da dove hanno avuto origine i nativi nord-americani? Ci sono molti indizi che fanno puntare la nostra attenzione sull'Asia, ipotesi inizialmente sorta dalle supposizioni dei primi esploratori europei del continente americano; ma identificare un luogo di origine preciso è un'impresa ben più ardua, e che finora non ha trovato compimento.

I ricercatori dell'Università della Pennsylvania, guidati dall'antropologo Theodore Schurr, hanno identificato una particolare mutazione genetica comune al DNA dei nativi americani moderni e a quello delle popolazioni sorte nelle regioni dei Monti Altai in Siberia. "I nuovi dati relativi al patrimonio genetico ci hanno consentito di identificare con più precisione i tipi fondamentali di queste discendenze siberiane presenti anche in Nord America" spiega Schurr.

I Monti Altai sono una catena montuosa che si estende per Russia, Cina, Mongolia e Kazakhistan, e non è affatto sconosciuta agli archeologi e antropologi intenti a ricostruire la storia dei primi esseri umani moderni: sui Monti Altai, infatti, è stato scoperto l'ominide di Denisova vecchio di 40.000 anni, e le testimonianze di uno dei primi esempi di addomesticamento del cane.

Pare chiaro, quindi, per quali motivi le popolazioni dei Monti Altai possano far sorgere numerose ipotesi legate all'origine di alcune delle più antiche popolazioni eurasiatiche e americane.

La ricerca di Schurr inizia nel 1991, quando intraprese la prima spedizione sui Monti Altai per collezionare campioni di materiale genetico dalle popolazioni locali (come gli Itelmen). Il lavoro di raccolta di DNA è durato fino al 2003, periodo in cui è iniziata la vera e propria analisi dei dati.

Durante i 12 anni di prelievi, sono stati raccolti quasi 500 campioni di DNA, anche da popolazioni che vivono in località quasi inaccessibili, e che difficilmente avrebbero mai potuto incontrare un americano. Aggiungendo oltre 2.500 campioni di nativi americani, prelevati in precedenti lavori sul campo, i ricercatori hanno potuto confrontare il patrimonio genetico di migliaia di individui e metterne in risalto le eventuali differenze o gli aspetti comuni.

Lo studio si è concentrato su due parti del corredo genetico umano: il DNA mitocondriale, trasmesso dalla madre, e il cromosoma Y, passato alla discendenza dal padre. Nel caso delle popolazioni dei Monti Altai, i ricercatori hanno scoperto una mutazione del cromosoma Y avvenuta circa 18.000 ani fa, una caratteristica riscontrabile anche nei moderni nativi americani.

Ricerche precedenti avevano già mostrato la comparsa di una mutazione nel DNA mitocondriale dei nativi americani e delle popolazioni siberiane avvenuta circa nello stesso periodo. Il nuovo studio e quelli che l'hanno preceduto sosterrebbero l'ipotesi che i primi americani avrebbero lasciato i Monti Altai circa 15.000 anni fa, raggiungendo il Nord America sfruttando la lingua di terra emersa (ora sommersa) dello stretto di Bering.

Questo conclude la lunga ricerca sull'origine dei nativi americani? Non proprio: alcuni ricercatori come Connie Mulligan, antropologa della University of Florida, sostengono che Schurr sia stato probabilmente troppo specifico nell'identificare la località di origine delle prime popolazioni americane.

"Se fossi stata in lui, avrei esteso la regione d'origine all'Asia Centrale" sostiene Mulligan, spiegando che le stesse mutazioni del DNA mitocondriale e del cromosoma Y si possono trovare anche in Cina e in Mongolia. "E' importante continuare a considerare altre popolazioni asiatiche, e significa che dovremmo condurre studi anche su di esse".

Di opinione simile è Stephen Zegura, professore emerito di antropologia all'Università dell'Arizona. Secondo Zegura, è possibile che i nativi americani provengano dai Monti Altai, ma è difficile affermarlo con certezza per l'assenza di prove schiaccianti. "Non abbiamo informazioni definitive, come i resti di persone vissute o passate per lo stretto di Bering" spiega Zegura.

Il mistero, quindi, rimane ancora insoluto. Che i nativi americani provengano dai Monti Altai, dalla Cina o dalla Mongolia, qualche decina di migliaia di anni fa ci furono popolazioni che affrontarono il gelo siberiano e le incognite di un continente inesplorato per trovare una nuova casa. Non sappiamo cosa li abbia spinti, o costretti, a spostarsi, e nemmeno la loro esatta provenienza, ma il nostro viaggio di ricostruzione dei loro spostamenti è appena iniziato, e le sorprese non tarderanno ad arrivare.