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10 Gennaio 2012 ARCHEOLOGIA
ditadifulmine.com
NELL'ANTICO EGITTO SI MUMMIFICARONO MILIONI DI ANIMALI
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Nell'antico Egitto, la mummificazione non riguardava soltanto sovrani pseudo-divini o personalità autorevoli, ma era una pratica molto più diffusa di quanto si possa immaginare, specialmente con gli animali.

La mummificazione animale portò alla creazione di una vera e propria industria legata a questo genere di artefatti, prodotti in numeri tali da favorire l'estinzione di alcune specie viventi. Parte di questi artefatti son ora esposti in un'esibizione al National Museum of Natural History di Washington, D.C.

Sebbene alcuni animali mummificati siano morti per cause naturali, la maggior parte di essi venivano allevati con il preciso scopo di produrre mummie. "Diverse divinità avevano specifici animali totem" spiega Melinda Zeder, direttrice del programma di archeobiologia allo Smithsonian Institution's National Museum of Natural History. "I sacerdoti che gestivano i templi di queste divinità offrivano un servizio in cui le persone potevano acquistare un animale mummificato e piazzarlo in una catacomba".

La tradizione degli animali mummificati ebbe inizio intorno al 3000 a.C. e raggiunse il suo apice tra il 650 a.C. e il 200 d.C. "Milioni di animali, come cani e gatti, vennero allevati dai sacerdoti e mummificati. Questa pratica si estese agli animali selvatici, come l'ibis sacro e il babbuino, e potrebbero aver contribuito all'estinzione di questi animali in Egitto".

Ibis e babbuini, sebbene selvatici e quindi più difficili da ottenere, vennero catturati a milioni e mummificati come offerta votiva a Thot, il dio della sapienza, della scrittura e della magia. Ma l'animale mummificato che andava per la maggiore era il gatto, sacro a Bastet e molto più "pratico" per la mummificazione considerando la sua abbondanza e le sue dimensioni.