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18 Dicembre 2011 SCIENZA
di Alice Danti http://www.nationalgeographic.it
Il segreto del successo di Homo sapiens? Un cervello diverso
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Immagine Science Picture Co/Science Faction/Corbis
tempo di lettura previsto 3 min. circa

Il nostro cervello possiede strutture uniche rispetto ad altre specie umane estinte. L'evoluzione di queste aree, come quella dei bulbi olfattivi, sarebbe alla base del successo evolutivo della nostra specie.

Il miglioramento del sistema olfattivo potrebbe aver favorito la comparsa di importanti novità nei comportamenti sociali di Homo sapiens, come il rafforzamento delle relazioni familiari e dell'apprendimento sociale.

Lo studio, pubblicato su Nature Communications e guidato da Markus Bastir, ricercatore del Museo di Scienze Naturali di Madrid, ha confrontato alcuni crani fossili di sapiens e di altre specie umane estinte, come i Neandertal, e attraverso sofisticate tecniche di imaging (tomografia computerizzata) e di morfometria 3D i ricercatori hanno ottenuto delle immagini tridimensionali delle scatole craniche. Il modello virtuale della parete interna del cranio così ottenuto ha permesso agli studiosi di ricostruire dettagliatamente la superficie del cervello, in particolare delle strutture poste alla base del cranio

Queste ricostruzioni tridimensionali hanno rivelato importanti differenze nell'organizzazione delle aree cerebrali nelle diverse specie umane. La ricerca, infatti, ha rivelato che Homo sapiens ha sviluppato in modo differente alcune aree, come i lobi temporali - coinvolti nelle funzioni linguistiche, mnemoniche e sociali - e i bulbi olfattivi, che sono molto più grandi, fino al 12%, rispetto ai Neandertal. Questi cambiamenti nelle forme e nelle dimensioni delle strutture encefaliche, secondo i ricercatori, possono essere indicativi di importanti novità evolutive, non solo a livello cerebrale. Nell'uomo, per esempio, i bulbi olfattivi, molto importanti nel riconoscimento degli odori, sono strettamente connessi alla sfera delle emozioni e della socialità: il loro ingrandimento potrebbe quindi aver avuto una ripercussione positiva nell'evoluzione processi cognitivi e sociali umani.

Giorgio Manzi, paleoantropologo dell'Università 'La Sapienza' di Roma e uno degli autori della ricerca, spiega che "i circuiti neuronali dell'olfatto coincidono con quelli della memoria e delle emozioni. Si capisce perché sono così intensi i ricordi che abbiamo della relazione fra odori ed eventi particolarmente sensibili della vita, e si comprende anche come gli odori possano influire non poco su importanti aspetti del nostro comportamento e della nostra socialità".

L'encefalizzazione del genere Homo

Nel corso del suo percorso evolutivo il genere Homo è stato accomunato dal processo di encefalizzazione, ossia da un progressivo sviluppo delle dimensioni del cervello. In pratica tutte le specie umane che si sono succedute nel corso del tempo sono caratterizzate da un cervello via via più grande rispetto alle precedenti. Fino alla comparsa dei sapiens questo sviluppo del cervello era orientato in senso antero-posteriore. Ma nei primi uomini moderni, i sapiens comparsi in Africa circa 200 mila anni fa, apparve un importante cambiamento: il loro cranio infatti, oltre a contenere un cervello leggermente più grande, aveva anche una forma molto più rotonda rispetto a quello delle altre specie. E poiché i cambiamenti nella forma del cervello sono considerati indicatori di importanti novità evolutive, i ricercatori si sono chiesti quali fossero i vantaggi legati a questo nuovo assetto del cervello umano, scoprendo così un'interessante legame tra olfatto e sviluppo della socialità.

Odori e socialità

L'analisi della geometria della base dell'encefalo ha rivelato che il nostro cervello si differenzia da quello delle altre specie per alcuni importanti cambiamenti nell'area dei lobi temporali e dei bulbi olfattivi. Queste modificazioni avvenute nella morfologia del cervello, e che coincidono con la comparsa di Homo sapiens, potrebbero aver favorito l'insorgenza di alcuni aspetti comportamentali e sociali tipici della nostra specie, come il riconoscimento della parentela, il rafforzamento delle relazioni familiari, della coesione di gruppo e dell'apprendimento sociale. Da alcuni studi di neurobiologia, infatti, è emerso come il sistema olfattivo sia strettamente connesso alle aree del cervello dedicate ai processi cognitivi, emotivi e della memoria (sistema limbico). Altre ricerche, poi, collegano l'olfatto al sistema immunitario: l'odore funzionerebbe come un'importante criterio di selezione sessuale che guiderebbe le femmine nella scelta di partner dotati di un efficiente sistema immunitario.

Secondo Manzi, il particolare sviluppo della regione dei bulbi olfattivi negli esseri umani moderni, e le conseguenti implicazioni nei processi cognitivi e sociali, potrebbe spiegare, almeno in parte, il successo evolutivo dei sapiens: "Alla base del processo di encefalizzazione che ha portato all'evoluzione del nostro cervello potrebbe esserci una spinta sociale. Lo sviluppo del cervello avrebbe quindi seguito quello delle relazioni sociali tra gli esseri umani che sono divenute, nel corso dell'evoluzione, sempre più articolate e complesse".