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29 Novembre 2011 PALEONTOLOGIA
Brian Handwerk http://www.nationalgeographic.it
Fu il sesso con i sapiens a far estinguere i Neandertal?
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I Neandertal scomparvero a causa degli amori, o per lo meno degli incroci, con i sapiens: lo rivela uno studio di prossima pubblicazione sulla rivista Human Ecology.

Secondo i ricercatori dell'Arizona State University e della University of Colorado di Denver, quando i nostri lontani cugini neandertaliani iniziarono ad avventurarsi in territori sempre più lontani per affrontare i difficili cambiamenti climatici, gli incontri con la nostra specie si fecero sempre più frequenti: nacquero così delle generazioni "miste", come suggerisce il nuovo studio. Generazione dopo generazione, il DNA dei Neandertal si sarebbe disperso, assorbito da quello delle popolazioni di Homo sapiens, molto più numerose.

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"Se si aumenta la mobilità dei gruppi nei luoghi in cui vivono, si finisce per aumentare il flusso genico tra le due diverse popolazioni, finché una popolazione scompare e non esiste più come gruppo chiaramente distinto", dice il coautore dello studio C. Michael Barton, archeologo della School of Human Evolution and Social Change dell'Arizona State University.

Una spiegazione naturale

Secondo alcune teorie i Neandertal si estinsero circa 30.000 anni fa, perché non sarebbero stati in grado di adattarsi - al contrario dei sapiens - al raffreddamento globale. Barton sostiene invece l'opposto: i Neandertal avrebbero affrontato l'era glaciale esattamente come i sapiens, cioè andando alla ricerca di cibo e di altre risorse in luoghi sempre più lontani.

"Mentre i ghiacciai si espandevano e gli ambienti ospitali si riducevano sempre di più, Neandertal e sapiens adottarono una particolare strategia di sopravvivenza che ancora oggi si osserva alle alte latitudini", spiega Barton. "Ovvero, stabiliscono un campo base e da lì partono le spedizioni di caccia e approvvigionamento. Coprendo distanze sempre maggiori, questi gruppi hanno la possibilità di entrare in contatto con altre popolazioni che vivono in territori molto lontani. Le testimonianze archeologiche provano che questo fenomeno diventò sempre più frequente man mano che nel continente eurasiatico ci si avvicinava al culmine della glaciazione".

Secondo la nuova teoria quindi i due gruppi umani intensificarono i contatti poiché erano costretti a condividere le stesse limitate risorse, e alla fine questi incontri sempre più frequenti favorirono l'aumento degli incroci.

(Leggi anche: Siamo più forti grazie agli incroci con altri ominidi)

"Potrebbero essere accadute anche altre cose, ma da scienziati cerchiamo sempre la spiegazione più semplice. La nostra teoria non prende in considerazione migrazioni di massa o invasioni, ma considera semplicemente quello che le persone fanno normalmente", dice Barton.

Per riuscire a stimare gli effetti deIl'assorbimento del DNA neandertaliano nel tempo, il gruppo di ricerca guidato da Barton ha effettuato delle simulazioni attraverso un modello computerizzato basato su 1.500 generazioni di Neandertal. Alla fine il modello ha fornito dei risultati che supportano la teoria (non del tutto nuova, in realtà) secondo la quale i Neandertal furono "geneticamente sommersi" dai sapiens.

Estinzione per ibridazione

Se fra le varie teorie sulla fine dei Neandertal la "sommersione genetica" è poco considerata, è invece molto ben documentata come causa di estinzione per piante e altri animali. Per esempio un gruppo localizzato di trote potrebbe perdere la propria identità genetica dopo un grande afflusso di altre specie con le quali si riesce a riprodurre.

"Quando le popolazioni endemiche sono specializzate e per qualche ragione avviene un cambiamento nei modi e nella frequenza di interazione con i gruppi limitrofi, queste tendono ad estinguersi, soprattutto se una popolazione è molto più piccola rispetto alle altre", spiega Barton. "In biologia questo fenomeno è chiamato 'estinzione mediante ibridazione'".

Uomini a caccia

Il paleoantropologo Bence Viola, dell'Istituto di Antropologia Evolutiva Max Planck di Lipsia, in Germania, spiega però che altri modelli hanno prodotti risultati differenti e alcuni studi hanno concluso che il mescolamento avvenuto tra le due specie sarebbe stato molto limitato. Viola ritiene comunque importante lo studio di Barton e spiega che "visto da una prospettiva archeologica e antropologica sembra interessante e soprattutto più vicino a ciò che credo, ossia che possono avvenire molti incroci".

"In genere i primi gruppi che incontrano una nuova popolazione sono costituiti da uomini, per esempio durante le battute di caccia. E quando gli uomini incontrano delle donne di un'altra popolazione, se tra di loro si piacciono, è quasi inevitabile che ci si incroci".

Barton è convinto che questi incroci abbiano provocato la scomparsa dei vari gruppi umani. "Ma i loro geni non sono spariti del tutto, e neanche le loro culture. Sono stati riassorbiti da altri gruppi di cacciatori-raccoglitori, molto più grandi e numerosi".

Secondo Viola invece il mescolamento non è l'unica causa della scomparsa dei Neandertal. "I Neandertal scomparvero circa 30.000 anni fa, in un periodo in cui il clima, che si faceva sempre più rigido, probabilmente rese la loro sopravvivenza a livello fisico sempre più difficile. E forse furono anche esposti a nuove malattie, portate dai gruppi umani giunti dall'Africa, per le quali non avevano sviluppato difese immunitarie".

(Vedi anche: Nella Russia subartica gli ultimi Neandertal)

"Naturalmente queste sono tutte ipotesi difficili da provare archeologicamente. Ecco perchè questi modelli sono uno strumento molto importante per dare risposte alle nostre teorie", conclude Viola.