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24 Novembre 2011 ARCHEOLOGIA
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In primavera gli scavi per riscoprire la città di Abramo
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Entro l'anno la firma dell'accordo che consentirà l'avvio dei lavori nell'area archeologica di Ur. Cultraro (Cnr) all'Adnkronos: "L'Iraq ci ha chiesto di continuare a valorizzare il suo patrimonio culturale".

Inizieranno molto probabilmente nella prossima primavera i lavori di scavo nell'area archeologica di Ur, la città di Abramo, in Iraq. A rivelarlo all'Adnkronos è Massimo Cultraro, dell'istituto per i beni archeologici e monumentali del Cnr nonché responsabile scientifico del Museo virtuale di Baghdad, ora impegnato nel progetto 'Le colline di Abramo'.

''Un progetto - spiega Cultraro - che nasce sulla base del successo che abbiamo avuto con il Museo Virtuale dell'Iraq. Dopo la sua realizzazione l'ambasciatore iracheno chiese al Cnr di continuare la valorizzazione del patrimonio culturale iracheno''.

''L'area che ora andremo ad esplorare - prosegue Cultraro - è un'area martoriata dalle due guerre del Golfo dove esiste la più alta concentrazione di siti archeologici. Stiamo attendendo di poter firmare un accordo con il ministero dei Beni culturali iracheno, poi inizieremo i lavori proseguendo attraverso due fasi: restauro conservativo e interventi sul campo attraverso attività di scavo".

"Ma soprattutto - continua Cultraro - il nostro obiettivo è quello di rendere il sito fruibile realizzando degli itinerari percorribili dai visitatori. Non solo. Anche questa area sarà inserita sul web, trattandosi di aree non ancora totalmente sicure, e quindi non facilmente raggiungibili. Il web consentirà la conoscenza del sito archeologico a tutto il mondo''.

Il Cnr parteciperà al progetto come ''soggetto promotore che mette a disposizione risorse tecnologiche e umane'', spiega Cultraro che aggiunge: ''Desideriamo organizzare un laboratorio Italia, che unisca più realtà, non solo sul piano della salvaguardia e promozione. L'Eni, ad esempio, ha ripreso a scavare in quella zona, ci auguriamo possa far parte del progetto''. Intanto, si attende la firma del trattato bilaterale.

''Il Cnr, il nostro ministero degli Esteri e il ministero dei Beni culturali iracheno - conclude - dovranno firmare entro l'anno un accordo che consenta l'inizio dei lavori. Ormai dovrebbe essere imminente, diciamo entro l'anno, dipende solo dalle condizioni di sicurezza di quei luoghi''.