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10 Novembre 2011 PALEONTOLOGIA
di Giovanna FALASCA http://www.archeomolise.it
Homo heidelbergensis primo marinaio della storia?
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Così sembrerebbe, visto che più di 2000 strumenti litici datati intorno a 130.000 anni fa ed attribuibili a tale specie di ominide, sono stati ritrovati a Creta, in grotte e ripari naturali presso Plakias, vicino a terrazze marine elevate, lungo la rocciosa costa meridionale dell'isola, quindi ad una distanza di almeno 40 miglia marine dalla più vicina costa continentale, fin'ora ritenuta invalicabile per gli antenati dell'Homo sapiens.

È quello che emerge dalle ricerche condotte a Creta da un team di archeologi greci e americani, guidati da Thomas Strasser dell'Università di Providence, che sembrano in grado di rivoluzionare la storia della colonizzazione umana dell'Europa.

I reperti litici ritrovati sono stati costruiti in quarzo e selce, sono prevalentemente asce, raschiatoi, scalpelli e costituiscono la prova che l'isola era abitata da ominidi giunti o dall'Africa o dall'Oriente, già nelle epoche più antiche dell'Età della pietra.

L'Homo heidelbergensis, vissuto tra 600.000 e 100.000 anni fa, è l'indiziato principale per la loro realizzazione, poiché la datazione degli strumenti litici, realizzata con studi geologici e con analisi di laboratorio, permette di collocarli all'epoca della sua diffusione in Africa ed in Europa.

Gli studiosi però ritenevano che la colonizzazione del nostro continente da parte di Homo heidelbergensis si fosse realizzata con migrazioni praticate solo via terra e inoltre che le prime navigazioni nel Mediterraneo fossero da collocarsi intorno ai 12.000 anni a.C. ma oggi, dopo questa scoperta cretese, si dovranno revisionare entrambe queste teorie, correggendo la definizione del periodo e l'individuazione delle modalità in cui l'uomo colonizzò l'Europa, dovendogli attribuire capacità ben superiori a quelle finora riconosciutegli.