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10 Novembre 2011 PALEONTOLOGIA
ditadifulmine.com
Eccezziunale ritrovamento di un insetto sul dorso di un ragno imprigionato da 50 milioni di anni nell'ambra
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I ricercatori dell'Università di Manchester hanno ottenuto l'incredibile immagine tridimensionale di un acaro intrappolato nell'ambra da 50 milioni di anni in compagnia di un ragno, il suo mezzo di trasporto.

L'acaro è lungo solo 176 micrometri ed è quasi invisibile ad occhio nudo, specialmente se osservato attraverso lo strato d'ambra che ha ricoperto e custodito i due insetti nel corso di milioni di anni, ed è l'artropode più piccolo mai osservato sfruttando la tomografia computerizzata a raggi X.

"L'ambra è uno straordinario contenitore di associazioni ecologiche tra fossili. In molti casi, gli organismi muoiono istantaneamente e sono preservati intatti nel loro comportamento poco prima del decesso" spiega David Penney, uno degli autori della ricerca.

"Comunque, molti fossili d'ambra contengono un solo insetto, o molti insetti senza alcuna prova apparente di interazione tra loro. L'incredibile esemplare che abbiamo descritto in questo studio è il tipo di scoperta che si verifica solo ogni centinaia di migliaia di campioni".

Per penetrare all'interno del guscio d'ambra, i ricercatori hanno eseguito una scansione a raggi X secondo un procedimento simile a quello utilizzato in campo medico per la generazione di modelli tridimensionali di un oggetto.

"La tomografia computerizzata ci ha consentito di dissezionare digitalmente l'acaro e separarlo dal ragno, allo scopo di rivelare le caratteristiche più importanti richieste per la sua identificazione" afferma Penney. "L'esemplare, estremamente raro nel panorama dei fossili, è potenzialmente il più antico esponente della famiglia delle Histiostomatidae".

Questa particolare famiglia di minuscoli acari è nota per il loro trasporto foretico: si spostano su lunghe distanze scroccando passaggi ad altre specie viventi, come coleotteri, mosche o ragni, ma senza arrecare danno al loro temporaneo mezzo di trasporto.

La posizione dell'acaro intrappolato nell'ambra lascerebbe intendere che il trasporto foretico si sia sviluppato molto prima di quanto si fosse sempre pensato. Milioni di anni prima di quanto ipotizzato, la foresia sarebbe emersa per consentire agli acari di diffondersi oltre il raggio d'azione delle loro microscopiche zampe.

"La foresia si verifica quando un organismo usa un altro animale di una specie differente per farsi trasportare in un nuovo ambiente" spiega Richard Preziosi, biologo dell'Università di Manchester e membro del progetto di ricerca. "Questo comportamento è comune in molti animali al giorno d'oggi".

"Lo studio di fossili come questo che abbiamo descritto" continua Preziosi, "può fornire indizi importanti per capire quando questo comportamento si sia evoluto. Il fatto di disporre di una tecnologia che non era disponibile solo pochi anni fa significa che possiamo usare un approccio multidisciplinare per estrarre il maggior numero di informazioni possibile da un fossile così piccolo e strano, che in precedenza non avrebbe fornito alcun dato scientifico rilevante".

"Come sanno tutti, gli acari sono animali piccolissimi, ed è difficile lavorare anche con un solo acaro vivo. Gli acari fossili sono particolarmente rari, e il gruppo a cui appartiene l'esemplare intrappolato nell'ambra è stato riscontrato solo poche volte nella storia dei fossili" aggiunge Jason Dunlop della Humboldt University. "Ma grazie a queste nuove tecniche, potremo identificare molte caratteristiche importanti come se stessimo osservando un animale moderno con un microscopio elettronico a scansione. Ricerche come queste stanno infrangendo la barriera tra la paleontologia e la zoologia".