TWIN FALLS - L'antropologo Jim Woods, della Idaho State University, sta cercando di risolvere i misteri che circondano certe perle d'ossidiana prodotte dagli antichi messicani, 1200 anni fa.
Le palline hanno un diametro da 3 a 25 mm e includono minuscole bollicine d'aria, che rifrangono l'aria e scintillano come fossero d'oro, con un effetto di gatteggiamento simile a quello delle pietre note come "occhi di tigre". Sono state trovate una decina d'anni fa nel sito di Teotihuacan presso Città del Messico, accanto alle più grandi piramidi del mondo. Teotihuacan era una città cerimoniale e gli Aztechi dicevano che da essa erano nati i loro dèi.
"La pietra di queste perle appare come metallo, " dice Woods. ''Sembrano fatte di pirite, quasi d'oro. Sono molto belle e provengono tutte da una grande miniera."
"Trovo interessante il fatto che queste perle, apparse in un primo momento come elementi fatui di vita mondana, sono diventate una sfida per gli archeologi moderni, per riuscire a riprodurle e per comprenderne il vero significato, " prosegue Woods.
Woods, professore associato di antropologia alla Idaho State University e nel College of Southern Idaho, ha un collaboratore, Alejandro Pastrana dell'Istituo Messicano di Antropologia e Storia.
Pastrana contattò Woods circa un anno fa per chiedergli aiuto a studiare queste perle d'ossidiana, e alla stessa epoca presso Teotihuacan si scoprivano l'atelier di lavorazione e la miniera da cui proveniva l'ossidiana, con la quale gli Aztechi realizzavano anche le loro famose lame. Erano famosi, i loro artigiani, per saper fare lame d'ossidiana larghe circa3 cm e lunghe da 10 a 20 cm.
Woods sta ora cercando di ottenere una riproduzione delle palline e sta aiutando Pastrana a capire come gli artigiani pre-aztechi lavorassero per ottenere le perle d'ossidiana dai residui della lavorazione delle lame.
"Non è per nulla semplice lavorare l'ossidiana, " dice, "Forse ricavavano strisce larghe circa un pollice ai lati delle lame, poi li dividevano in blocchetti quadrati e infine cominciavano ad arrotondarli per ottenere le perle."
Il passaggio successivo appare difficile da riprodurre a Woods e ai suoi colleghi: dopo aver ritagliato i cubetti d'ossidiana, l'antico artigiano doveva usare qualche attrezzo speciale per cavare dal suo centro un pezzetto a forma di cono, come appare negli oggetti ritrovati. Raggiungeva così il centro geometrico del pezzo, e poi cominciava ad arrotondarne la forma esterna.
"Ci stiamo avvicinando. Non sembra difficile, ma non abbiamo ancora risolto completamente il caso" dice Woods.
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