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15 Ottobre 2011 STORIA
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APPUNTAMENTO CON L'APOCALISSE IL 21 OTTOBRE
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Il mondo si concluderà con il giorno del Giudizio, esattamente il 21 ottobre 2011. Non è la prima volta che numerose sette, soprattutto americane, annunciano la data esatta della fine del mondo, eppure stavolta, man mano che si avvicina la data, gli annunci a pagamento sui giornali e i cartelloni pubblicitari si moltiplicano. La data sarebbe indicata dal fatto che il 21 maggio di settemila anni fa il diluvio distrusse tutti gli esseri viventi che non si erano tratti in salvo sull'arca di Noé. Secondo i loro calcoli, il diluvio sarebbe avvenuto nel 4990 avanti Cristo, quindi oggi, nel 2011 dopo Cristo, sono trascorsi 7001 anni. Ma è necessario sottrarne uno: il motivo è che l'anno 0 in realtà non è mai esistito.

Un gruppo di sessanta fedeli si è asserragliato volontariamente in una parrocchia in attesa di uno tsunami. A guidarli il pastore Braulio Herrera, già accusato di corruzione.

Uno tsunami porterebbe a breve alla fine del mondo. Con questa motivazione il pastore Braulio Herrera e una cinquantina di fedeli si sono "asserragliati volontariamente" da 22 giorni nella chiesa pentecostale Assemblea de Dios nel centro dell'Avana, a Cuba. La polizia intanto sta cingendo d'assedio il tempio ormai da tre giorni, isolandolo e impedendo l'avvicinarsi di persone o veicoli. Secondo quanto è emerso, la polizia sarebbe intervenuta su richiesta dei familiari di alcuni giovani che sono all'interno della chiesa assieme a Herrera e che avrebbero accusato il prete di plagiare i loro figli.

In una comunicazione telefonica con un quotidiano locale, il figlio del pastore ha affermato che i fedeli cantano e pregano in un ritiro spirituale come gli altri già celebrati in passato e che nessuno viene trattenuto contro la propria volontà. Ieri nella chiesa sarebbero entrate due persone, mentre sul posto sarebbero intervenuti anche dei cecchini. Secondo fonti locali Herrea sarebbe stato accusato in passato di corruzione. Per questo la chiesa pentecostale avrebbe deciso di revocargli le credenziali di pastore.

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