sei in Home > Paleontologia > News > Dettaglio News
29 Agosto 2011 PALEONTOLOGIA
di John Roach http://www.nationalgeographic.it
QUESTA E' LA MADRE DI TUTTI NOI
FOTOGALLERY
tempo di lettura previsto 2 min. circa

Juramaia sinensis, "madre giurassica dalla Cina": così è stato chiamato il nuovo fossile da poco scoperto, che secondo gli studiosi rappresenta il più antico progenitore dei mammiferi placentati. I placentati, come noi esseri umani, sono animali che danno alla luce una prole matura che si sviluppa all'interno dell'organismo materno nutrito dalla placenta.

Il fossile, scoperto in Cina, è stato datato 160 milioni di anni. Questa nuova scoperta retrodata la separazione avvenuta tra placentati e marsupiali di almeno 35 milioni di anni. I placentati, che includono animali che vanno dai topi alle balene, sono l'ultimo gradino nella scala evolutiva iniziata con i cosidetti euteri o euplacentati, di cui J. sinensis è l'esemplare più antico. Non è però ancora chiaro se il fossile sia un antenato diretto dei moderni placentati; potrebbe anche essere "una prozia, o una bis-bisnonna", come dicono gli autori dello studio.

Questo nuovo euplacentato, che possedeva delle zampe anteriori adatte ad arrampicarsi sugli alberi, si cibava di insetti, che abbondavano nelle foreste temperate del Giurassico. Con questa dieta, J. sinensis raggiungeva al massimo i 15 grammi di peso, era quindi più leggero di uno scoiattolo striato. "La grande linea evolutiva che comprende anche noi umani ha avuto un inizio modesto, in termini di dimensioni corporee", spiega Zhe-Xi Luo, il paleontologo del Carnegie Museum of Natural History che ha studiato il fossile.

Fuga nella foresta

Fino alla scoperta di questo fossile, i paleontologi ritenevano che la divergenza tra euteri e metateri (gli antenati dei marsupiali) fosse avvenuta 125 milioni di anni fa. I primi euteri si sarebbero differenziati a partire da un antico metaterio, il progenitore dei marsupiali moderni. I marsupiali, come i canguri, possiedono una tasca addominale, il marsupio, e danno alla luce dei piccoli immaturi. Un terzo tipo di mammiferi sono i monotremi, come l'ornitorinco.

Agli albori della loro evoluzione marsupiali e placentati erano molto piccoli, e questa condizione li ha spinti verso gli ambienti forestati, al sicuro dai grandi dinosauri e da altri mammiferi. "Una volta che si riesce ad arrampicarsi sugli alberi, si possono sfruttare tutti i diversi ambienti ecologici, cosa che invece non possono fare gli animali che restano a terra", speiga Luo. "Le principali differenze fisiche tra eueteri e metateri sono nelle ossa del polso e nei denti. Per esempio, gli euteri hanno meno molari dei metateri. "Sono stati proprio i suoi denti che ci hanno fatto capire che J. sinensis è un eutero", racconta Luo.

I placentati sono ancora un mistero

La scoperta, secondo Luo, conferma quanto era stato previsto dalle analisi sul DNA. Precedenti studi genetici datavano proprio a 160 milioni di anni fa la separazione tra gli antichi marsupiali e i placentati. La scienza tuttavia non ha ancora capito cosa sia accaduto in quel periodo per provocare la differenziazione tra marsupiali e placentati. "Sappiamo che marsupiali e placentati hanno preso strade diverse, come hanno fatto anche altri mammiferi. Non conosciamo invece cosa, dal punto di vista ambientale, ha innescato questa diversificazione", conclude Luo.

L'articolo su Juramaia sinensis è pubblicato su Nature.