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21 Luglio 2011 ARCHEOLOGIA
aezio ilfattostorico.com
Il principe di Leubingen
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(Der Spiegel)
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Nel 1877 il professore di storia dell'arte Friedrich Klopfleisch scalò una collinetta di quasi nove metri vicino alle Kyffhäuser, una catena di colline nella parte orientale della Germania. I suoi operai scavarono il tumulo, giungendo alla fine a una camera sepolcrale intatta: c'erano i resti di un uomo, delle spille d'oro, strumenti preziosi, un pugnale, un piatto di cibo o bevande vicino ai piedi dell'uomo, e lo scheletro di un bambino tenuto sul suo grembo.

Il "principe" di Leubingen era chiaramente un membro dell'élite. Almeno 3.000 metri cubi di terra furono accumulati per modellare il tumulo. Venne anche costruita una volta a forma di tenda con travi di quercia e coperta con uno strato di pietre.

Per anni, gli studiosi si sono interrogati su chi sia stato l'uomo. Ora una nuova scoperta potrebbe fornire importanti indizi. Gli archeologi hanno utilizzato pesanti macchinari per scavare 25 ettari di terreno nelle immediate vicinanze del tumulo, scoprendo una delle più grandi strutture della Germania preistorica (1940 a.C. circa): 470 metri quadrati di superficie, un tesoro di oggetti in bronzo e un cimitero in cui 44 individui furono sepolti in semplici, disadorne, tombe.

Con i suoi resti di capanne e palazzi, di vita umile accanto al lusso ostentato, il sito di Leubingen fornisce un esempio di forti differenze sociali. Lo scavo farebbe inoltre luce anche su un importante cambiamento economico nella storia dell'umanità.

Nel Neolitico, le comunità agricole erano ancora egualitarie perché tutti erano ugualmente poveri. Poi arrivò l'Età del bronzo, che vide l'emergere di un ceto elevato, privilegiato, di capi. Costoro vivevano una vita relativamente lussuosa, venivano sepolti in opulenza ancora maggiore, e adornavano le loro mogli con gioielli d'oro e collane d'ambra.

A Leubingen gli archeologi sono particolarmente interessati al deposito di armi rinvenute. Le armi si trovano ancora all'interno di un vaso di ceramica. I test condotti con un acceleratore di particelle hanno già dimostrato che il vaso contiene circa 100 lame di ascie di bronzo.

Questa strana pratica di seppellire oggetti di valore è tipica per l'epoca. Ma la ragione di tale atto rimane un mistero. "È come se qualcuno avesse sepolto 100 Mercedes", dice il direttore del progetto Mario Küssner.

Il vaso era stato sepolto all'esterno della casa recentemente scoperta, lunga ben 44 metri. Il tetto era coperto con canne o assi di legno ed era alto circa otto metri. La struttura apparentemente non conteneva bestiame.

Alcuni studiosi hanno ipotizzato che l'edificio fosse un tempio e hanno interpretato le ascie come offerte agli dei degli inferi. Küssner crede invece che l'edificio fosse la residenza del "principe", che viveva lì con un gruppo di suoi seguaci ed esigeva tasse e servizi dai commercianti.

È noto che a quell'epoca nella regione giungessero mercanti che portavano sale e ambra. Anche il commercio di bronzo, un nuovo materiale di lusso, fiorì. La tecnologia del mescolamento di rame con stagno o arsenico per fare il bronzo, che era stato sviluppato in Oriente, si diffuse in Europa all'incirca dopo il 2.200 a.C. Per la prima volta, era disponibile un materiale duro che poteva essere versato in stampi.

I fabbri gradualmente forgiavano armi sempre più dure, strumenti migliori e gioielli più belli - ma solo per chi poteva permetterselo. Così, il mondo si divise in ricchi e poveri.

Küssner stima che il "principe" e le sue guardie vegliassero su un "raggio di 80 chilometri", ottenendo in questo modo profitti esorbitanti. Egli crede che i seguaci del capo abbiano fornito le lame d'ascia come un segno della loro fedeltà.

Un altro oggetto trovato nella sua tomba, una piccola incudine, suggerisce che l'uomo avesse a che fare con la metallurgia. È possibile che egli stesso fosse un fabbro. Ma, in ogni caso, è chiaro che controllava gli altri attraverso l'uso della forza, dice Küssner. Che ipotizza: alla fine, un bambino di circa 10 anni lo seguì nella tomba come un sacrificio cruento.