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5 Giugno 2011 PALEONTOLOGIA
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DNA MESCOLATI SIN DALLE ORIGINI DELL'UOMO EUROPEO
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Uno studio di Harvard getta nuova luce sugli scambi di popoli migranti alle origini delle popolazioni d'Europea, Medio Oriente e Africa.

Studi precedenti avevano stabilito uno scambio di antenati, ma non avevano indicato sino a quale grado la popolazione si fosse mescolata.

"Il cambiamento genetico si sviluppa in modo molto lento, " spiega la studiosa dottoranda Priya Moorjani, "e oggi, dopo millenni, abbiamo abbastanza elementi per cercare di stimarne la data."

I ricercatori non hanno trovato segni genetici africani in popolazioni del Nord Europa, mentre esiste una distinta particolarità proveniente dall'Africa nel Sud Europa, nel Medio Oriente e tre gli Ebrei. I moderni gruppi sud-europei presentano dall'1 al 3% della loro segnatura genetica risalente ad antenati africani, quando si risalga di 55 generazioni, ossia a circa 1600 anni fa. Tale percentuale nel Medio Oriente sale dal 4 al 15 per cento, e l'incrocio tra popolazioni risale a 32 generazioni. Presso gli Ebrei, si può datare la presenza di antenati dell'Africa sub-sahariana a circa 72 generazioni, con una percentuale di materiale genetico compresa tra il 3 e il 5 per cento.

Le date degli incroci generici corrispondono agli eventi storici documentabili, avvenuti durante l'Impero Romanoe la migrazione degli Arabi, mentre tra gli Ebrei trova riscontro con eventi dei templi biblici.

Reich conclude che le scoperte compiute in laboratorio hanno implicazioni significative culturali e genetiche. "I confini etnici, che molti ritengono impermeabili, in realtà non lo sono per nulla."

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