sei in Home > Archeologia > News > Dettaglio News
28 Marzo 2011 ARCHEOLOGIA
Carla Conti Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna
Quali rotte per la nave di valle Ponti?
FOTOGALLERY
tempo di lettura previsto 2 min. circa

Ferrara-Salone Restauro: il 1 aprile si parla dei grandi legni archeologici bagnati

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna

Via Belle Arti n. 52 - 40126 BOLOGNA

' 051.223773 - 220675 - 224402 fax 051.227170

- sba-ero.stampa@beniculturali.it

FERRARA - Tavola rotonda nell'ambito del XVIII Salone dell'Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali

Quali rotte per la nave di valle Ponti? Confronto tra nuove e vecchie metodiche nel restauro dei grandi legni archeologici imbibiti

venerdì 1 aprile 2011, ore 14.30

Quartiere fieristico Ferrara

Via delle Fiere 11

Quando si rinviene legno bagnato all'interno di contesti archeologici, la prima preoccupazione è intervenire in maniera repentina ed efficace fin dalle prime fasi del recupero affinché i manufatti venuti in luce non si disintegrino o deformino, in maniera irreversibile, nel giro di poche ore.

La tavola rotonda, organizzata all'interno della XVIII edizione del Salone dell'Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali, ha l'obiettivo di valutare nuove e vecchie metodiche nel restauro dei grandi legni archeologici imbibiti, in funzione delle scelte più opportune da effettuare per il restauro della nave di Valle Ponti, l'imbarcazione di epoca romana imperiale (fine del I secolo a.C.) rinvenuta nel 1981 a pochi chilometri da Comacchio.

Appena scavato il legno saturo d'acqua appare bruno scuro, integro e morbido al tatto; ma il cambiamento di condizioni ambientali, dovuto al contatto con la luce e la temperatura esterna, causa perdita d'acqua e forti contrazioni del volume a partire dagli strati più esterni, con deformazioni e perdita di consistenza.

Da qui la necessità di sostituire l'acqua con un composto che dia consistenza e resistenza al legno. La scelta dei procedimenti per la conservazione dei legni archeologici bagnati si basa sulla considerazione che alla fine del trattamento i reperti devono raggiungere delle buone condizioni di consolidamento e stabilizzazione, ritiri trascurabili durante l'essiccazione finale, che consentano la conservazione delle dimensioni e della forma del manufatto, ed infine la reversibilità o possibilità di ritrattare quanto in precedenza restaurato.

La presentazione della nave di Valle Ponti è curata da Caterina Cornelio. Partecipano Antonella Di Giovanni, Fabio Fiesoli, Marco Fioravanti, Bianca Fossà, Giovanni Gallo, Gianna Giachi, Marco Marchesini, Roberto Monaco, Giovanni Morigi, Ilaria Perticucci e Antonella Pomicetti. Modera e conclude il Soprintendente per i Beni Archeologi dell'Emilia-Romagna, Filippo Maria Gambari