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22 Marzo 2011 MISTERO
ditadifulmine.com
IL MITO DEL CHUPACABRA E' NATO PER COLPA DI UN FILM ?
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Ci sono miti e leggende che hanno origine in tempi lontanissimi, da chissà quale fenomeno più o meno particolare osservato da persone che non avevano la minima nozione scientifica. E' il caso di Nessie, il cui mito risale addirittura al 590 d.C. (e forse prima), o di ipotetici visitatori da altri mondi, i cui primi avvistamenti si verificarono in tempi remoti.

Se parliamo del chupacabra, però, la questione è differente. Mi dispiace deludere chi era convinto che il mito dei chupacabras fosse antico come il mondo: ha solo 15-16 anni, e ha avuto un'origine del tutto particolare.

Benjamin Radford, autore del libro "Tracking the Chupacabra: The Vampire Beast in Fact, Fiction and Folklore", sostiene che l'origine del mito del chupacabra sia direttamente connessa con il film "Species", uscito nelle sale americane nel 1995, proprio l'anno in cui iniziò a diffondersi il mito di questo animale leggendario.

Il film "Species", il cui unico elemento degno di nota era la splendida Natasha Henstridge nel ruolo di un ibrido umano-alieno, uscì nel Luglio 1995, circa un mese prima che Madelyne Tolentino affermasse di aver avvistato un animale bizzarro nella città portoricana di Canóvanas, che al tempo aveva registrato oltre 150 animali domestici uccisi.

La Tolentino descrisse una bestia alta circa un metro e mezzo, con lunghi artigli sulle zampe e spuntoni sulla schiena, una descrizione che somiglierebbe molto a quella di Sil, l'alieno interpretato dalla Henstridge nel film. "Ha fornito una descrizione incredibilmente dettagliata che include tutto, dal numero di dita del mostro ai suoi genitali" dice Radford. "Un disegno basato su questi dati è poi finito su Internet, e la storia ha preso piede".

Radford ha speso diverso tempo a Porto Rico e nelle giungle del Nicaragua alla ricerca del chupacabra, ma senza ottenere alcun risultato. "C'è un fenomeno noto come confabulazione, in cui le persone interpretano cose viste in sogno o nei film come se fossero reali. E' naturale, una cosa normale, e c'era un terreno sociale fertile per la storia della Tolentino. Negli anni '90, a Porto Rico c'erano già credenze preesistenti in qualcosa di strano che attaccava animali e succhiava loro il sangue".

In effetti, le prime tracce di un presunto attacco di chupacabra non risalgono al Luglio 1995 (anno del primo avvistamento diretto), ma al marzo dello stesso anno. Morirono 8 pecore, tre delle quali mostravano ferite circolari sul tronco, ed erano state quasi completamente dissanguate.

I racconti di vampiri e altri succhiasangue, inoltre, erano comuni a Porto Rico almeno dal 1975 (e probabilmente da molto prima), quando decessi animali simili a quelli di Canóvanas vennero riportati nella città di Moca, e attribuiti ad una creatura battezzata col nome di "El Vampiro de Moca".

C'è qualcosa che apparentemente non torna. Se è dagli anni '70 che qualcosa o qualcuno uccide animali domestici e non, come si fa a dire con assoluta certezza che il chupacabra non è altro che il frutto della fantasia di una sola persona?

E' molto probabile che la Tolentino abbia lavorato d'immaginazione nel descrivere il suo avvistamento, ed è anche possibile che non abbia visto proprio nulla; ma considerare solo questo aspetto sarebbe analizzare solo una parte della questione. Come la mettiamo con le morti animali per dissanguamento? Come valutare i testimoni diretti dell'avvistamento di animali bizzarri?

Radford dice che fino ad ora il DNA di presunti chupacabras è sempre risultato appartenere a cani e coyote affetti dalla scabbia sarcoptica. "La malattia causa una tensione della pelle, e fa sembrare i loro denti più spaventosi". I chupacabras, insomma, sarebbero dei canidi malati che hanno perso il pelo e che soffrono di una gamma di infezioni che contribuiscono a modificare l'aspetto fisico di questi animali.

Per quanto riguarda il dissanguamento delle vittime, generalmente polli, capre e pecore, la spiegazione è abbastanza semplice: i canidi attaccano generalmente in gruppo, azzannando le prede al collo. Non tutte le loro vittime muoiono subito per il soffocamento, e dopo il morso al collo continuano a sanguinare per diverso tempo, dando l'illusione di "vampirismo" una volta che il loro corpi vengono scoperti.

TAG: DNA