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7 Marzo 2011 ARCHEOLOGIA
Cesare Piovan La Provincia di Como
Come gli antichi Romani riscaldavano Vertemate
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È uscito il numero 190 della "Rivista Archeologica", il periodico di antichità e d'arte della Società Archeologica Comense (230 pagine). Stampato da New Press, si presenta con una copertina a colori che riproduce una parte dell'affresco cinquecentesco della chiesetta romanica dei Santi Cosma e Damiano. Una decina i contributi, in buona parte dedicati al territorio comasco, con ampio corredo di illustrazioni e disegni. Apre la rassegna una relazione di Marina Uboldi, Conservatrice del Museo Giovio, concernente il sito preistorico di Monte Caslè di Ramponio, databile alla fase finale dell'Età del bronzo. Opera di Fulvia Butti Ronchetti e Chiara Niccoli Serio è la presentazione e l'analisi dei corredi di due tombe e cremazione rinvenute a Bregnano ed a Novedrate, risalenti all'età augustea (I sec. a.C. - I sec. d. C.). Dall'area di confine tra Bulgorello e Vertemate è la notizia del ritrovamento, attraverso ricerche di superficie, di ceramiche di età romana (I-II secolo) tra cui frammenti tubolari per impianti di riscaldamento. Presenti anche gli indizi di un'antica fucina. Ci si sposta ad Olginate (Lecco) con Jolanda Lorenzi e Paolo Corti per lo studio antropologico di due sepolture tardo-romane ad inumazione rinvenute nel centro storico. Un ampio contributo di Maila Chiaravalle, Valeria Mariotti e Serena Massa riunisce i dati di un ventennio di ricerche archeologiche relative all'antico arbitrato di Angera. Oggetto di un'indagine di Roberto Knobloch è l'individuazione dell'esatta ubicazione dell'abitato di Acerrae (Pizzighettone), teatro di un'importante battaglia tra Galli Insubri e Romani nel 222 a.C. Maria Paola Lavizzari Pedrazzini è l'autrice di un ampio ed elaborato studio del tipo di vasellame chiamato "Sarius", di tradizione ellenistica diffusa in Italia Settentrionale. Il riordino dell'archivio dell'Ispettore onorario Davide Pace offre l'occasione a Michela Ruffa per una revisione dei dati dell'area del promontorio di S. Spirito a Gropello Cairoli. A Como infine la "Rivista" riconduce con il riesame, ad opera di Andrea Spiriti, del ciclo di affreschi della chiesa dedicata ai santi medici Cosma e Damiano, lungo la Via Regina, alla luce della scritta di derivazione virgiliana che lo qualifica e che permette di datarlo al 1520-21 con riferimento, secondo l'autore, alla restaurazione a Milano di Francesco II Sforza con l'appoggio di Leone X de' Medici.