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4 Marzo 2011 ARCHEOLOGIA
Raniero Pedica Civita News
Francesca Patrizi, una tesi sul complesso abbaziale di Santa Maria in Falleri
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FABRICA DI ROMA- La chiesa di S. Maria in Falleri, insigne monumento dell'architettura cistercense, è una preziosa perla racchiusa dentro le mura della città romana di Falerii Novi. Meta continua di scolaresche, turisti e studiosi, soprattutto in virtù di una speciale convenzione stipulata nel 2003 tra Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria meridionale e il comune di Fabrica di Roma, è in questo periodo al centro uno specifico progetto dell'Assessorato alla Cultura volto a sviluppare il turismo formativo e all'approfondimento delle conoscenze storiche, archeologiche e architettoniche sulla chiesa e l'annesso monastero. A tal fine, rientra nei programmi anche il costante supporto a studenti universitari, ricercatori e storici, provenienti dall'Italia e dall'estero. Tra le ricerche recenti sulla 189° abbazia, fondata nel XII secolo da un gruppo di monaci cistercensi provenienti dal monastero francese di St. Sulpice-en-Bugey, va segnalato quello della Dottoressa Francesca Patrizi di Fabrica di Roma. Per la tesi specialistica della sua laurea magistrale, discussa recentemente presso la facoltà di Conservazione dei Beni Culturali-Università della Tuscia di Viterbo, lo studio della Dott. Patrizi "Lettura delle tecniche costruttive murarie: Il complesso abbaziale di Santa Maria in Falleri", relatore il Prof. Renzo Chiovelli e correlatore la Professoressa Maria Andaloro, è rivolto all'ex-monastero e ancora più precisamente alla sua tecnica costruttiva muraria a filari isometrici: cioè posti in opera con conci della stessa altezza in qualsiasi punto della costruzione. Un metodo, il più diffuso nella Tuscia dal 1200 fino alla metà del XV secolo, apparso nel territorio con delle peculiarità costruttive già nei primi decenni del XII secolo. Di fondamentale importanza, nella tesi di laurea premiata con un gratificante "110 e lode", è il fatto che a costruire il complesso siano stati i monaci cistercensi, con un modo di operare razionale e l'utilizzo delle loro tecniche costruttive adattate al luogo con miglioramenti utili per ottimizzare i tempi di lavoro nel cantiere. Altro obiettivo dello studio della Dottoressa Patrizi, nato da un'analisi storica di dati già pubblicati e da un'attenta osservazione di testimonianze fotografiche, è stato quello di approfondire ulteriormente la ricerca: un paziente e prezioso lavoro che ha determinato il ritrovamento di materiale inedito e di ricostruire ipoteticamente, una volta individuata la muratura medievale ancora in situ, gli ambienti originari dell'ex-monastero confrontando la pianta con una pianta-tipo dei monasteri cistercensi. "La scelta del mio argomento della tesi magistrale â€" spiega la Dottoressa Francesca Patrizi â€" è caduta sul Complesso Abbaziale di Santa Maria in Falleri per due motivi fondamentali: il legame affettivo verso questo luogo e la volontà di studiare il sito per la sua maggior valorizzazione. Ho cercato di dare del mio meglio, impegnandomi nello studio e nel superare gli ostacoli burocratici con un'intensa passione, senza cedimenti e ripensamenti sino all'obiettivo finale: la discussione della tesi specialistica. Quel momento â€" precisa la Dottoressa â€" è volato in un attimo, lasciandomi una grande soddisfazione. Oltre agli entusiasti commenti dei professori e degli altri laureandi, anche le persone presenti mi hanno confermato che ero riuscita nell'intento di trasmettere il messaggio anche a chi non sa nulla di arte e architettura. Questa tesi â€" termina la Dottoressa Francesca Patrizi â€" è per me un risultato importante e la carta da giocare per mettere in mostra tutto ciò che ho imparato in tanti anni di sacrificio e studio, sperando di essere notati da qualcuno e poter finalmente cominciare a lavorare".

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