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MISTERO
I nodi segreti degli Incas
Autore: Davide Domenici, Viviano Domenici
Editore: Sperling e Kupfer
Collana: Saggi

Prezzo: 18,50 Euro
Dati: 222 p., ill.
Anno: 2003

TAG: Saggi, Misteri,
Descrizione:

Nei libri di storia si legge che gli incas furono l'unico popolo antico in grado di creare un grande impero senza conoscere l'uso della scrittura; che Francisco Pizarro sbaragliò gli eserciti con una fulminea operazione militare, condotta contro indigeni apparentemente incapaci di difendersi; che la distruzione del mondo incaico a opera di soldati ed evangelizzatori fu poi talmente violenta e repentina che quasi tutto quel che ne sappiamo Io dobbiamo a pochi testi redatti dopo la Conquista. Oggi, però, lo straordinario ritrovamento di manoscritti, rinvenuti nel 1984 dalla studiosa Clara Miccinelli, getta una luce del tutto nuova su questi fatti e sulla stessa civiltà incaica e schiude scorci di verità finora ignoti.



Commenti:

papuccio - geomarfra@virgilio.it
il libro è piacevole...ma ci sono pochi esempi di scrittura "a nodi". le conoscenze incas possibile che furono preservate solo con "nodi?". E' vero che non conoscevano la ruota? Eppure quelle costruzioni così megalitiche....forse le hanno trovate? Io penso che i nodi erano uno dei modi ...e forse il meno usato....per scrivere o tramandare...!!!!

luisa corsaro - corsarol@email.it

Ho letto il libro e mi ha incuriosito questa collezione napoletana di Clara Miccinelli contenente preziosità peruviane incredibili. Allora ho acquistato anche il libro scritto dalla stessa Miccinelli, sempre pubblicato dalla Sperling che è pubblicizzato nel volume, e che si chiama "NEROFUMO. La doppia ombra del gesuita maledetto" e l'ho trovato più bello, meglio scritto, più divertente e intrigante, insomma più tutto!!! Lo consiglio a tutti, perché parla del Perù postpizzarrino e di questo straordinario personaggio che fu padre Blas Valera.



Alessandro Marino - amarino@tin.it

Ho acquistato sia questo libro dei Domenici sia quello suggerito dalla lettrice Luisa qui sotto, sempre Sperling, scritto dalla Miccinelli, "NEROFUMO" che, confermo anch'io, mi è piaciuto di più. Unisce allo stile inquietante e avvincente del giallo la piacevolezza d'un bello stile e la ricchezza di informazioni storiche archeologiche mitologiche, dai nodi quipu all'Eldorado ai rapporti tra vincitori e vinti, alle colpe della Chiesa e del Potere descritti in modo molto crudo senza fronzoli e andando direttamente al cuore del problema. Evviva gli Incas

Paolo Sorelli - pasorelli@virgilio.it

Non ho capito perchè la Sperling ha pubblicato due libri sullo stesso argomento. Li ho comprati entrambi, ma quello di Domenici vale soprattutto per le foto a colori, l'altro è una storia thriller piacevole che mischia Inca e Missionari, carte antiche e inquisizione con perizia, abilità e fantasia.



Amedeo Sorice - sorideo@libero.it

La città misteriosa trovata a dicembre dagli esploratori (vedi Focus) è forse la magica Paititi descritta nel libro NEROFUMO, La doppia ombra del gesuita maledetto di Miccinelli e Animato? I Domenici non ne parlano in questo testo.



Gabriele Poli - gabriele.poli@magiedelleande.it

Studio da parecchi anni la storia della civiltà inca e quelle ad essa antecedenti (antiche migliaia di anni) e sono molto interessato alla discussione che riguarda i libri di Clara Miccinelli e Carlo Animato e dei professori Domenici. Mi permetto, quindi, di rispondere ai commenti degli amici del forum. Amedeo: non ho letto l'articolo di Focus, ma forse ti riferisci alla cittadella di Qorihuayrachina, della quale parla il National Geographic, oppure al sito di Choquequirao. In entrambi i casi, non si tratta di scoperte vere e proprie perché ambo le località erano conosciute da parecchio tempo. Sia Choquequirao, sia Qorihuayrachina, pare appartenessero alla zona di Vilcabamba la Grande, la regione che ospitò la resistenza inca per quasi 40 anni, dopo l'invazione spagnola. Non dovrebbe trattarsi, tuttavia, del mitico Paititi. Quest'ultimo potrebbe però esistere, visto che in Perù le scoperte archeologiche si susseguono in modo costante, nonostante la cronica carenza di fondi. Luisa e Alessandro: anche a me è piaciuto molto di più Nerofumo, ma si tratta di due libri assolutamente diversi; uno è un giallo storico, l'altro un saggio abbastanza interessante per i neofiti, anche se scritto con poca vivacità. Paolo: sono d'accordo con te, nel libro dei Domenici sono le foto che valgono. Papuccio: qui il discorso si fa complesso e non mi è possibile risponderti esaurientemente nel forum, tuttavia, posso almeno dirti che oltre ai Quipu Regali (Capac quipu), distrutti nella quasi totalità dagli "estirpatori" di idolatrie, esistevano molto probabilmente altre forme di scrittura/comunicazione come, ad esempio, i, chiamiamoli così, "geroglifici" con cui erano dipinti certi indumenti della nobiltà, oppure i vasi e altre ceramiche. Spero e credo che prima o poi qualche nuova scoperta ci porti a conoscenze più approfondite sugli inca e sulle altre splendide civiltà. Un'ultima annotazione: gli inca possedevano due lingue diverse, una comune al popolo e l'altra ad uso esclusivo della nobità. Ciao a tutti e chiedo scusa per l'intromissione. Se lo desiderate, potete visitare i portali della nostra associazione: www.magiadelleande.it e www.peru.it



Alberto Vannini - avannini@libero.it

Con tutta questa briosa discussione ho acquistato entrambi i libri stamattina e ho posto il sito di magia delle ande fra i miei preferiti. D'accordo, sono uno che si lascia convincere facilmente dagli altri, ma adesso mi leggo i libri e poi vi faccio sapere se mi avete fregato con le vostre chiacchiere oppure no. a prestissimo!!



Giorgio Vieste - viegior@libero.it

Il libro di Viviano e Davide Domenici costa troppo per i miei gusti. L'altro, Nerofumo costa meno e poi mi attrae più un romanzo che un saggio. Opinione personale, ma leggere un triller sul Perù e sui gesuiti mi intriga maggiormente.



Luca Dell'Acqua - watersluca@tin.it

Bello NeroFumo, anche se ne ho letto solo la metà. L'altro non interessa ad un appassionato di romanzi come me.



Mauro de Stefano - madeste@tiscali.it

E' giusto esprimere opinioni. Ma, secondo me, per chi ha letto entrambi i libri, era sufficiante leggere le note biografiche degli autori. I Domenici timorosi di esporsi, mentre Miccinelli e Animato due audaci, che la sanno lunga, vale a dire sicuri di sé e padroni della lingua italiana.

savonarola - spapparo@tiscali.it

Mi chiedo sempre quanto ci sia di vero nelle cosiddette operazioni di revisionismo storico tendenti a capovolgere ciò che si è già acquisito alla luce di nuove rivelazioni. Certo se i fatti stanno proprio come raccontato dai Domenici sono clamorosi e i manoscritti di Napoli offrono elementi straordinari per rivedere il passato.

Germano Martignetti - taregi@libero.it

Occorre un'opinione decisa fra tante chiacchiere. Il libro "i NODI..." è ASSOLUTAMENTE NOIOSO, fatta eccezione di qualche capitolo. Le foto sono meravigliose:mi incuriosisce la Miccinelli fra i suoi documenti. Chissà se è possibile contattarla.

Andrea Gatti - trevas98@yahoo.com

ciao a tutti tra una decina di giorni discuto una tesi proprio sui manoscritti miccinelli. ...attenzione gente a non farsi abbagliare dal luccichio dei gialli storici. Se vogliamo un altro Nome della Rosa, Nerofumo va benissimo..ma se cerchiamo la verita' scientifica, o saperne di piu sui manoscritti ...forse bisogna delineare bene verita e finzione. Un saluto a tutti quelli che amano il peru ciao andrea.